VIERI, La mia vita e le donne

23.10.2007 07:30 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

La delusione tremenda di non aver potuto partecipare a Germania 2006, e vincere il titolo mondiale. Il suo più grande desiderio, tornare in Nazionale. I suoi rapporti con le donne, «che ti mettono pressione addosso», e quelli con la madre Nathalie, «con cui discuto perchè è lei che gestisce il mio patrimonio». Quelli con l’Inter per la vicenda dello spionaggio («uno schifo quello che hanno fatto»), e il club nerazzurro con cui «tutti i grandi campioni hanno problemi». E’ un Bobo Vieri a 360 gradi quello che si è confessato parlando nel viaggio in treno da Prato (dove abita) a Firenze per andare ad allenarsi.
 E parte dalla frase che disse in Portogallo durante gli Europei rivolto ai giornalisti («sono più uomo di tutti voi»): «secondo me era giusto dire certe cose, arrivi a un certo punto che non va più bene e mi sono preso le mie responsabilità». Poi, il suo rapporto con le donne: «Di Melissa (Satta, la sua fidanzata, ndr) mi ha colpito la tranquillità, è molto paziente, non mi mette pressione, come fanno tante». Il problema è che «le donne ti stanno addosso: che fai, dove vai, dove sei...». Ma la donna più importante per Bobo rimane la madre, una persona tranquilla anche lei, «tifosa del Milan, quindi è stata contenta quando sono andato lì».
 Vieri racconta di questo suo rapporto anche un po’ conflittuale con la mamma Nathalie: «Discutiamo molto - spiega - perchè lei gestisce il mio patrimonio. A volte ci sono discussioni su certe cose, poi a volte parliamo anche di calcio, un po’ di tutto. E’ la mia mamma, ma anche una grande amica e mi confido molto con lei». Sul fatto che gestisca il patrimonio del figlio, «non c’è niente di male, la mamma è sempre la mamma. Si occupa di tutto lei, quando c’è da fare degli investimenti, ci pensa lei. Io le assomiglio: siamo molto forti. E testardi». Però una puntualizzazione, che riguarda più il nonno che la madre: «Non mi piace quando i miei parenti vengono intervistati». Di un figlio, invece, per ora niente: «Non ne sento il bisogno».
 In un’ipotetica classifica dei sogni Vieri mette l’azzurro al primo posto, davanti anche al tricolore della Fiorentina: «Che vinca lo scudetto ora è difficile - dice l’attaccante -: ci sono squadre più forti. Per la Nazionale dipenderà da me, devo giocare con continuità: io se sto bene me la posso giocare con tutti». Un messaggio al tecnico Prandelli, e anche a Pazzini, suo concorrente per il posto al centro dell’attacco: «Visto come sono fatto io - precisa Vieri - figurati se mi alleno per giocare ogni tanto.

Se mi devo allenare per giocare ogni tanto, smetto e vado a fare un altro lavoro».
 L’infortunio che gli ha impedito di essere preso in considerazione da Lippi per Germania 2006 lo ha prostrato: «Depressione no, diciamo inca...to come una iena, è la parola giusta. Stai in nazionale da dieci anni, fai due mondiali, sta per fare il terzo, non vai per infortunio, poi la tua squadra vince il titolo. E’ normale che vorresti ammazzare tutti». L’unico allenatore con cui non è andato d’accordo è Zaccheroni, «che non è mai stato chiaro con me», mentre la grande dote di Prandelli è che «lavora molto con la squadra e ha tanta pazienza: la prima cosa che mi ha detto quando mi ha visto è che dovevo dimagrire».
 Il capitolo Inter lo rende nervoso: «Lì penso di aver fatto solo bene, purtroppo non abbiamo vinto niente». Non giudica i problemi di Adriano con l’alcol, ammessi dal giocatore brasiliano, ma sottolinea che all’Inter «i problemi li ho avuti io e tutti i grandi campioni. Prima ti amano, poi ti odiano, è sempre così, i problemi che ci sono vengono sempre fuori perchè dovrebbero difendere di più i giocatori». La rabbia è provocata dalla vicenda delle ‘spie’ che la società gli aveva messo alle calcagna per controllarlo fuori dal campo. «E’ uno schifo - commenta Vieri - voi non sapete ancora bene cosa è successo. Siamo già andati in tribunale e alla fine mostrerò a tutti cosa hanno fatto: ho i documenti, non c’era motivo di fare queste cose e da Moratti non me l’aspettavo. Ma non è il momento di parlare di queste cose: se ne stanno occupando gli avvocati».
 Il patron viola Diego Della Valle, intanto, ribadisce la sua idea di pensare in grande: «Con la Fiorentina abbiamo un progetto, vediamo cosa sappiamo fare da qui a due anni. Per ambire ai massimi traguardi non sono sufficienti solo gli investimenti della società, servono anche altre circostanze. Per esempio i diritti televisivi. Saranno importanti non solo le risorse che potremo investire noi, ma anche quelle che ci verranno garantite. Noi comunque ci proveremo perché non è nella nostra filosofia il terzo posto».
 Parole che i tifosi viola, all’indomani della spumeggiante vittoria contro il Siena, sicuramente gradiranno. La Fiorentina, intanto, ieri si è già cominciata a preparare per la trasferta di giovedì in Coppa Uefa a Villarreal, contro la seconda forza della Liga spagnola. Un match difficile contro una squadra di talenti come Riquelme, Pires e il giovane attaccante dell’Under 21 Giuseppe Rossi.