VIERI, Candidato come vice-Toni in Nazionale
Raccontano che quando Capello ha detto quella cosa in tv, i due pavoni della Bobo-farm hanno fatto la ruota. A Vieri, e questo è sicuro, la frase dell'ex tecnico bianconero, forse più popolare e più ascoltato oggi da tutti come commentatore tv rispetto a quando vinceva gli scudetti con Milan, Roma e Juventus, non è sfuggita. Da Modena, in risposta a una domanda su Gilardino come vice-Toni, Capello ha lanciato un assist non da poco al centravanti della Fiorentina. «Sì, Gilardino, ma c'è qualcun altro
Credo che Vieri possa essere una pedina importante in chiave Europeo». Solo una sua idea, una sua valutazione? Può avere un significato il fatto che Capello abbia detto «credo», come se intuisse qualcosa, e non abbia usato una formula più vaga, del tipo «Vieri potrebbe
» eccetera, eccetera? Può darsi benissimo che tutto rientri nello stile deciso, perentorio, dell'uomo, ma se anche fosse solo una sua previsione, si tratta di un parere autorevole, lanciato dalla tv di stato, da parte di una riconosciuta autorità in fatto di calcio e che di Donadoni è stato anche allenatore.
«DEL RESTO QUI c'è un tecnico molto più importante di me», gli si è rivolto con rispetto il ct nel corso della conferenza stampa della vigilia all'Hampden Park, con Capello seduto fra i giornalisti. E questo allenatore «più importante» di lui ora fa il nome di Vieri per gli Europei. La storia si può fare interessante, per il ritrovato Bobo, tirato a lucido da Prandelli, un peso forma di 89 chili contro i 96 estivi, un regime di vita ora impeccabile per un atleta, allenamenti, dieta, spostamenti in treno e non più in fuoriserie, e la sera a letto presto nella sua colonica vicina a Prato, fra cani, galline e animali vari, pavoni compresi. Vieri è stato il primo a rilanciare la sua candidatura per una maglia azzurra, non nascondendo di aver scelto la Fiorentina, respingendo offerte più ricche dall'Inghilterra e anche da paesi esotici, anche per riconquistare la nazionale, lui che ne è stato il centravanti titolare per una decina di anni, con 49 presenze e 23 gol, per poi restare escluso per infortunio dai mondiali tedeschi (gli era già successo in occasione degli Europei del 2000), sul più bello, nonostante che Lippi gli avesse tenuto fino all'ultimo il posto. Ha visto vincere la sua generazione, e non gli è andata giù.
A 34 ANNI, la stessa leva del '73 di Cannavaro, Panucci, Materazzi, Vieri non ha smesso di crederci. Può farcela? Se lo dice anche Capello, non è solo una sua pazza idea. Per potenza, fisico, gol (fra cui nove in due mondiali, cinque nel '98 in cinque partite e quattro in altrettanti incontri nel 2002) e modo di stare in campo, Vieri se sta bene può essere la controfigura di Toni, senza costringere Donadoni a cambiare gioco in caso di assenza dell'ex viola. Il ct ha scelto il suo modulo-base, il 4-3-3, con Camoranesi e Di Natale a fianco di Toni, ed ha funzionato bene quasi sempre solo con il centravanti del Bayern in campo. Nel Milan, è vero che Gilardino o Inzaghi rappresentano il vertice della squadra, ma hanno alle spalle due fantasisti, Kakà e Seedorf, più accentrati rispetto a Camoranesi e Di Natale, con il brasiliano che spesso si trasforma nella seconda punta, gol compresi. E Donadoni non ha un giocatore tipo Kakà, dopo la rinuncia di Totti. Una serie di motivi, al di là del valore del giocatore, che lasciano ancora aperta la questione del vice-Toni. Senza il suo uomo forte in attacco, l'Italia ha fatto solo un punto in due partite con la Francia, e non è un caso che Donadoni, dopo la falsa partenza, abbia cominciato a vincere da quando ha ritrovato Toni.
ANCHE LIPPI, quando decise durante i mondiali di giocare con Totti e una punta, scelse Toni e non Gilardino. La soluzione d'emergenza, nel malaugurato caso di uno stop di Toni, potrebbe passare attraverso una coppia d'attacco formata da Gilardino e Iaquinta, ma questo comporterebbe per Donadoni un'impostazione diversa, con un centrocampista in meno, quando l'Italia ha fatto vedere a Glasgow di aver trovato il suo equilibrio, dopo aver provato via via una serie di moduli di gioco. Gilardino al momento resta favorito come alternativa a Toni, ma è anche vero che non sempre il milanista è rientrato nelle convocazioni di Donadoni, e che deve ancora ritrovare continuità nel Milan.
LE SCELTE per il settore avanzato del gruppo per gli Europei non sono ancora fatte. Camoranesi e Di Natale sicuri, Iaquinta come jolly con buonissime possibilità, poi se la giocano Palladino (in ascesa, anche per freschezza), Quagliarella (in calo, e ha fallito l'occasione di Genova da titolare contro la Georgia), Lucarelli (neanche un minuto con Scozia e Far Oer), Cassano e Del Piero (in lista d'attesa), Inzaghi e Vieri, appunto. Il ct ha aperto, nei giorni scorsi, anche all'altro viola Pazzini. A una domanda su Vieri, Donadoni ha risposto così: «Vedo che ha ritrovato la condizione, ma ci sono tanti giovani interessanti, come Pazzini». La volata è lanciata, ci sono ancora sei mesi di campionato per decidere, intanto a dare la spinta a Vieri ci ha pensato Capello. Va bene che ora c'è l'Inghilterra ad attrarlo, ma Capello mercoledì sera era ancora concentrato sull'Italia, e se ha parlato di Vieri, non lo avrà fatto per mettere in difficoltà il suo ex pupillo Donadoni. O no?