VIERI, A San Siro da avversario ha fatto un sogno speciale

03.09.2007 14:10 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello Sport

«Il sogno di Bobo è di battere il Milan 1-0. Con un suo gol. Lui è un uomo orgoglioso. E San Siro è il palcoscenico ideale per dimostrare a tutti che Vieri è ancora un numero uno». L'amico Cristian Brocchi è stato il primo a dirgli l'estate scorsa: «Firma subito e vai a Firenze ». Ma non ha avuto bisogno di faticare molto. La telefonata di Della Valle aveva cancellato tutte le altre offerte. Il nuovo Vieri torna oggi per la prima volta a Milano da rivale dopo una vita: San Siro è stato il suo stadio per nove anni. Il nuovo Vieri ha i capelli rasati a zero e cinque chili in meno rispetto al solito. E dire che Vieri oggi doveva accomodarsi in tribuna. Nelle tabelle di lavoro estive il suo debutto era previsto per la fine di settembre. Invece ha bruciato le tappe. Lasciando a bocca aperta Cesare Prandelli. «Ha dentro una cattiveria esplosiva. Vieri può diventare l'Altafini della Fiorentina: può essere decisivo entrando subito o infilandosi dentro la partita nei minuti finali. Ha una capacità di concentrazione veramente incredibile». Dentro lo spogliatoio è già un leader. Bobo piace perché ha personalità, perché ha esperienza. E anche perché è abile nel fare gol e nel centrare il cuore delle donne. Lui ha accettato, sbuffando, il ruolo di vecchio saggio. Anche se non si sente vecchio né tantomeno saggio. Basta, però, che non lo trattino da «nonno». Questo proprio non lo sopporterebbe. In campo, poi, ha la battuta pronta. Ieri, durante una seduta di tiri in porta, ha fulminato un compagno di squadra che si complimentava per un suo tiro al volo. «Segnare questi gol per me è normale. Altrimenti sarei al posto tuo, a fare cross».

E giù risate.
VITA TOSCANA Da ragazzino si innamorò di Robi Baggio. In Mutu rivede alcuni colpi del suo adorato Codino. Così come stravede per Pazzini e Montolivo. «Sono il futuro del calcio italiano». Ma, a giudizio di Bobo, il vero fuoriclasse della Fiorentina abita in panchina. Con Cesare Prandelli si sono capiti al primo sguardo. Il Milan è la rivale di sempre. «Sono fortissimi. Ma non dobbiamo avere paura». Lui non ne ha. Partirà in panchina e, magari, gli scapperà qualche urlo di incitamento. Ormai è calato nella parte. Si sente un ultrà viola. Canta i cori della curva. Anche quelli in suo onore tipo: «Eran quasi le tre, eri dentro il privé, Bobo Vieri sei grande olé...». Poi, dopo la partita, riassaporerà per una sera la dolce vita milanese. Un tuffo nei ricordi. Solo un tuffo. Ormai la sua vita è spostata in Toscana. Bobo sta lavorando per completare uno splendido casale alla periferia di Prato che presto diventerà la sua oasi. Sua e di un migliaio di animali che ha già acquistato. Un'Arca di Noé di diversi ettari. Poi, darà anche via libera al progetto che gli hanno presentato i dirigenti dell'Ospedale degli Innocenti. Una delle strutture più amate dai fiorentini e che, dal Quattrocento, ospita tanti bambini orfani. Questo è il domani. Prima c'è Milan Fiorentina.