ULIVIERI, In A dopo 6 anni: e la sua mano si vede
Il ministro dello Sport Melandri, per fotografare l’essenza della prossima legge sulla ripartizione dei diritti televisivi che toglierà ai clubs più ricchi per dare alle società meno abbienti, aveva affermato che, complice la nuova norma statuale, «anche la Reggina potrà lottare per lo scudetto». Magari un giorno, avrà pensato Renzo Ulivieri, facendo il bagaglio per lo Stretto, chiamato al capezzale amaranto dal presidente Foti, espressamente sponsorizzato dal vecchio allievo Mazzarri, toscano come lui. Nessun sogno, nessun volo pindarico, stavolta: a Ulivieri basterebbe salvare la Reggina per sentirsi re.
Primo punto, ieri, dopo l’illusione generata dal gol di Vigiani. Ha mal digerito il pari al fotofinish di Lavezzi: c’è da comprenderlo perché il blitz amaranto al San Paolo sembrava davvero ad un passo dalla materializzazione.
Ha lasciato le colline di San Miniato, la sua casa, e si è presentato a Reggio: ieri l’esordio, le telecamere che, all’ingresso in campo, andavano quasi alla ricerca dei suoi pensieri. Completo grigio, camicia celeste, cravatta blu: mancava dai sei anni dalla serie A, due esoneri (burrascosi) a Bologna, l’ultimo lo scorso aprile, licenziato da Cazzola dopo un tonfo fragoroso a Genova.
Non è, tecnicamente parlando, la stessa Reggina degli ultimi anni, quella che Mazzarri, tanto per fare un nome e un esempio, avrebbe quasi condotto in Europa se solo, la scorsa stagione, non fosse partito zavorrato di undici punti di handicap. Ulivieri lo sapeva ma non ha rifiutato l’offerta di Foti: un gesto pieno di coraggio.
E’ rimasto in piedi l’intero arco della partita, ieri, Renzo Ulivieri, al San Paolo: avrebbe potuto continuare a ricoprire l’incarico di Presidente dell’Allenatore Italiana Allenatori, magari condendola con qualche apparizione televisiva o collegamento radiofonico. Pensionato di lusso, sempre stimato per la sua schiettezza. Ha optato invece, a sessantasei anni, per il ritorno in campo, un’idea fissa: salvare la Reggina, tirarla fuori dalle zone più infide della classifica. Non ha voluto, Ulivieri, approfittarsi della situazione: non ha chiesto a Foti un impegno contrattuale a lunga gittata.
Accordo fino alla fine del campionato, poi si vedrà. Ha trasferito in riva allo Stretto entusiasmo, qualche accorgimento tattico, rinnovata voglia di lottare. Primo tempo sofferto, a Napoli. Poi, nella ripresa, il gol di Vigiani, la sofferenza e il pari subito. Peccato, c’è ancora tempo per la prima vittoria.