TONI, Doveva tirare il rigore?
I tedeschi, si sa, sono imbattibili quanto a statistiche. E statistiche alla mano la serissima Società tedesca per la Medicina, l'Informatica, la Biometria e l'Epidemiologia (sì, proprio così...) è venuta in soccorso al buon Luca Toni, contro il quale si erano abbattuti gli strali del presidente del Bayern Franz Beckenbauer per aver voluto calciare egli stesso il rigore che s'era procurato domenica scorsa all'Allianz Arena di Monaco nel big match di Bundesliga tra la squadra bavarese e il Werder Brema (1-1), sbagliandolo. «Chi subisce IL fallo non deve mai calciare IL rigore: è una legge del calcio. Hitzfeld o IL capitano dovevano impedirglielo », aveva tuonato IL Kaiser.
SMENTITO
Ma un tabloid di Monaco, la TZ, gli ha subito risposto sbandierandogli in faccia uno studio Della succitata dotta società che ha calcolato come degli 835 rigori concessi in Bundesliga tra l'agosto del 1993 e IL febbraio 2005, 102 sono stati calciati da chi aveva subito il fallo (12,2 per cento) e 74 (72,6 per cento) trasformati. Dei 753 rigori non tirati da chi li aveva provocati, ne sono stati trasformati 547, ovvero una percentuale del 74,6 per cento. Insomma, una differenza appena del 2 per cento: come dire, ha sottolineato il quotidiano, è del tutto irrilevante che un rigore sia tirato da chi ha subito il fallo o no. Morale Della favola: la «legge» di Beckenbauer si è rivelata nient' altro che una legge... Del Kaiser!
FUORIGIOCO
Il gol negato a Toni domenica (fuorigioco errato) ha fatto infuriare Hoeness e Rummenigge: «Gli arbitri nel dubbio decidono contro IL Bayern perché non vogliono essere sottoposti la settimana dopo al terrore delle minacce telefoniche e vogliono poter andare a lavorare».