TERZO TEMPO, Prove di fair play, Preziosi lo definisce forzato e stridente
E' cominciata ieri in serie A e B l’era del terzo tempo (in serie D prassi già abituale), vale a dire della stretta di mano fra calciatori avversari al termine di ogni partita, sulla scia del rugby e del volley. L’idea di «allentare la tensione» di fine match con un gesto di fair play è venuta alla Fiorentina che, al termine della partita giocata in casa il 2 dicembre 2007 e persa contro l’Inter, ha anticipato quella che sarebbe poi diventata una vera e propria norma della Lega. L’idea, che ha fatto tanto discutere, alla fine è stata accettata dalle società, che l’hanno trasformata in norma.
Il cerimoniale non sarà comunque obbligatorio, quindi non ci saranno sanzioni — se non una deplorazione morale — per chi si sottrarrà. Ieri, per l’appunto, si è levata una voce contraria, quella del presidente del Genoa Preziosi: «Le cose forzate sono un po’ antipatiche e poi quando finisce una gara l’adrenalina che accompagna giocatori e tecnici è alta, costringere a dare la mano mi lascia perlesso. Credo che la cosa forzata strida con la genuinità del comportamento».