SQUADRA che vince, non si cambia
Contro la formazione allenata da Gigi Cagni, mister Prandelli sembra intenzionato a confermare l'undici vittorioso nelle ultime uscite
Squadra che vince, non si cambia. Questo detto, che ha attraversato decenni di calcio giocato, pare aver definitivamente convinto Prandelli. Complici gli infortuni dei centrocampisti, Gobbi, Donadel e Santana non sono ancora pronti, mentre Pazienza non è comunque al massimo, le scelte del mister di Orzinuoi, ultimamente, hanno confermato un undici titolare che ha fatto molto bene nelle ultime uscite. Dopo tre vittorie consecutive, il tecnico gigliato continua a dare fiducia agli undici titolari. Eccetto Pazzini, che ha sostituito Toni nella gara contro l'Udinese e in buona parte di quella contro il Catania, gli altri sono gli stessi.
La difesa, innanzi tutto, pare aver trovato finalmente i giusti equilibri anche in ambito di concentrazione. I due centrali Dainelli e Gamberini, definitivamente smaltiti i postumi di qualche acciacco, hanno offerto ottime prestazioni mettendo in campo anche quella cattiveria alla base di alcune critiche piovute a inizio stagione. Su Pasqual e Ujfalusi, in realtà, c'è ben poco da dire. Sia l'ex Arezzo che il ceco, infatti, rappresentano ormai da tempo una garanzia e soprattutto nel caso di Pasqual le ultime uscite hanno messo in luce un crescente stato di forma.
A metà campo, come detto, Prandelli non ha grande facoltà di scelta. Pazienza non è al massimo, Kuzmanovic deve ancora esordire seppure i segnali siano più che incoraggianti. Ecco che, allora, diventano Blasi e Montolivo i due titolari inamovibili del centrocampo viola davanti all'insosituibile Liverani. Soprattutto quest'ultimo è straordinariamente cresciuto nella qualità e nella quantità mettendo definitivamente a tacere tutti i detrattori che non erano rimasti così impressionati dalle sue prime gare disputate in maglia viola.
In attacco, infine, le certezze sono più d'una. Sebbene Reginaldo e Pazzini abbiano ampiamente dimostrato di poter entrare in campo e fare la differenze, l'accoppiata Mutu-Toni non si discute. Se ai due si aggiunge la grande costanza, nel gioco e anche nelle realizzazioni pesanti, di Jorgensen, che si avvia a diventare presto vera e propria bandiera gigliata, se ne deduce che la Fiorentina può tranquillamente permettersi il lusso di attendere, con tutta calma, il rientro dell'altro esterno Santana.
Anche contro l'Empoli,Prandelli sembra dunque intenzionato a riproporre l'undici vittorioso con Udinese e Catania. Del resto, come dicevano i tecnici e gli addetti ai lavori qualche tempo addietro, "squadra che vince, non si cambia". Difficile dar loro torto.