SIMONI, La Fiorentina sta esprimendo un buon calcio
Domenica si gioca Siena-Fiorentina, derby toscano molto atteso dalle due tifoserie. Per avere un’opinione autorevole sulla sfida abbiamo contattato Gigi Simoni, grande allenatore con una carriera longeva alle spalle costellata da molte salvezze, promozioni, una Coppa Uefa e uno scudetto quasi vinto (sappiamo tutti ora perché).
Domenica c’è il Derby Toscano per eccellenza, cosa ci può dire riguardo alla partita.
Innanzi tutto posso dire che la Fiorentina è una squadra che sta giocando molto bene, esprime un buon calcio e macina risultati su risultati, segno che la società ha lavorato bene e sta programmando nel migliore dei modi il futuro. Anche il Siena, pur non avendo conquistato molti punti, gioca un buon calcio, sempre offensivo. Ho avuto modo di vedere alcune sue partite e, sinceramente, qualche vittoria in più se la meritava. Per cui, viste le premesse, mi sbilancio col dire che sarà una bella partita, combattuta e giocata a viso aperto da due squadre che cercheranno entrambe la vittoria: i Viola perché ormai hanno ambizioni di alta classifica, mentre il Siena ha bisogno dei tre punti per togliersi dalla zona calda.
Simoni, a detta di tutti, ha sempre avuto un bellissimo rapporto coi giocatori che ha allenato. Secondo lei Prandelli le assomiglia in questo senso, ossia nella capacità di valorizzare il lato umano del rapporto allenatore-giocatore?
Ognuno ha il suo carattere, ma se lei mi dice così allora spero di assomigliare io a lui visti i risultati che ottiene (Ride, N.d.R.). Comunque, Cesare lo conosco bene, probabilmente ci assomigliamo nel fatto che abbiamo rispetto per gli altri, e questo nella gestione di un gruppo (dove i rapporti interpersonali contano molto) è sempre un fattore positivo. Avere rispetto per il prossimo significa essere persone umili e disponibili, qualità che ti aiutano nei momenti di difficoltà.
In questo ultimo periodo sono riemerse polemiche arbitrali, non ultime quelle riguardanti le dichiarazioni di Collina. Ma, dopo calciopoli, è davvero cambiato qualcosa?
Se qualcuno si aspetta che con Collina sparirà magicamente ogni tipo di errore arbitrale si sbaglia di grosso. L’ arbitro ha un ruolo difficile e prende decisioni in una frazione di secondo su situazioni di gioco complicatissime. Basta pensare che nelle trasmissioni sportive non c’è mai accordo neanche dopo aver visto l’azione con dieci moviole.
Personalmente sono molto contento di Collina, è bravissimo e può dare molto al movimento arbitrale grazie alla sua esperienza e al suo carisma. E, per quello che so, è anche un bravo “insegnante”.
La cosa che mi piace di più è la sua politica verso i giovani: investire su di loro porterà ottimi risultati, perché gente come Orsato, per citarne uno, ha un sicuro avvenire. Inoltre questi giovani, non avendo mai “vissuto” l’epoca di Calciopoli, non hanno precedenti ambigui alle spalle e quindi i loro errori sono accettati più serenamente. Riassumendo, quando sbaglia uno di questi giovani non si pensa mai che ci sia un “qualche cosa di storto dietro”, si crede nella buona fede dell’errore, senza arrovellarsi in dietrologie: si è tolto il “sospetto”.
Si dice che anche prima delle famose intercettazioni sulla “cupola” chi era dentro l’ambiente sapesse già tutto, ma nessuno aveva il coraggio di denunciare il marcio fino in fondo. Dopo il fallo di Juliano su Ronaldo non ha avuto la voglia di fare precisi nomi per punire quel sistema malato?
Per la verità alla fine di quella partita chiesi e sollecitai una inchiesta per chiarire i molti fatti strani successi durante e intorno alla partita, e mi riferisco al caso “Di Donato” e “Baldas”. L’inchiesta è effettivamente andata avanti e qualche condanna è stata emessa. Tuttavia era proprio il sistema che era marcio, quell’anno ne successero di tutti i colori e non mi riferisco solo al fatto del “rigore” ma anche a tutti quei piccoli episodi che ci sfavorirono. In più, ed è accertato dalla magistratura, la Juventus faceva all’epoca abuso di farmaci, come disse giustamente Zeman. La Juve non è stata giudicata colpevole solo perché il fatto è caduto in prescrizione.
Per cui lei si sente derubato?
Si, sono successe troppe cose strane quell’anno. Alla juve, per paradosso, hanno tolto lo scudetto del 2006 che obiettivamente se lo è meritato, ed invece hanno lasciato quello che ha vinto “contro di me”… lasciamo stare che è meglio.
Vuole tornare ad allenare? Ha ricevuto qualche proposta?
Si si, sono in attesa di una chiamata. Ho ancora voglia di sedermi in panchina, appena ricevo una proposta interessante mi rimetto in gioco volentieri. Qualche società mi aveva contattato ma nessuna di quelle mi aveva convinto appieno.
Concludiamo con un pronostico secco sulla partita di domenica.
La Fiorentina è sicuramente favorita, ma sono pronto a scommettere che sarà una bella partita.