Sale la tensione, a poco più di due ore dall'inizio della sfida che vale la serie A. La polizia ha caricato due volte tifosi napoletani che cercavano di mescolarsi a quelli in possesso dei biglietti e di forzare i cancelli dello stadio Ferraris, aperti alle 12. Alcune persone si sono sentite male nella calca, ci sono anche ambulanze nella zona ma non si segnalano feriti, al momento. Dopo qualche minuto di caos, la calma è tornata e un fitto cordone di polizia protegge i tornelli davanti alla gradinata sud. Dentro all'impianto si calcola ci siano già almeno 4mila tifosi ospiti, mentre altri sono a caccia di tagliandi dai bagarini. Per fortuna non si registrano tensioni tra le due tifoserie (gemellate) e anche questa mattina in piazza Principe genoani e napoletani si sono mescolati in amicizia.
BAGARINI SCATENATI - Intanto i bagarini fanno affari d'oro. I prezzi sono volati alle stelle: per una curva servono 60 euro (contro i 15 di partenza), per i distinti 100 (in biglietteria costavano 30), per una tribuna si deve essere disposti a sborsare 350-400.
SCUSATE L'ANTICIPO- Questa mattina la polizia ha identificato undici tifosi napoletani, che giunti intorno alla mezzanotte a Genova in treno, si erano introdotti dentro lo stadio e lì pensavano di attendere la partita. Sono stati traditi dai cori che cantavano, alla luna.
MUSELLA - Quella di oggi vale il salto in serie A. Ma delle 82 sfide giocate tra Genoa-Napoli, una è passata alla storia come il punto di inizio di un legame strettissimo tra le tifoserie e di un'amicizia tra due club che oggi alle 15 mettono in ballo una fetta del proprio futuro. E' il 16 maggio 1982. Il Genoa arriva al San Paolo con l'acqua alla gola. Rischia di retrocedere in B e allora attacca a testa bassa. Gaetano Musella è uno degli attaccanti di quel Napoli. "Prendiamo gol praticamente subito e il nostro pubblico comincia a fischiare - ricorda Musella, 49 anni, che quest'anno ha allenato la Sanremese (C2) -. Nel secondo tempo riusciamo a ribaltare la situazione in pochi minuti con un mio gol e il 2-1 di Criscimanni. Ma il Genoa attacca con la forza della disperazione e alla fine riesce a pareggiare con Faccenda, dopo un errore di Castellini.
Fortunatamente per noi il pubblico napoletano inizia ad applaudire... altrimenti sai che bel ritorno a casa". Ecco la genesi del gemellaggio tra Napoli e Genoa. Che al Milan costò l'abisso della B. E che oggi, 25 anni dopo, vive il suo momento più delicato.
ATTESA - Trecento richieste di accredito da giornalisti provenienti da tutta Europa. Quasi 500 uomini delle forze dell'ordine a presidiare la zona attorno allo stadio. Almeno quattromila tifosi partiti da Napoli, molti dei quali sprovvisti di tagliando d'ingresso (venduto a prezzi quadruplicati dagli immancabili bagarini). Quella di Marassi è una finale, per molti è la partita dell'anno. Perché neanche la serie A quest'anno ha proposto un "dentro o fuori" di questo livello.
PSICOLOGIA - Tutto dipende dal Piacenza, ma è molto probabile che a Marassi si apra una porta troppo stretta per due. Il Napoli ha un vantaggio psicologico enorme. Può permettersi il pareggio e aspettare l'avversario. Lo scenario ideale per la seconda miglior difesa del campionato, e pure per l'attacco che ha risolto 12 partite con un solo gol (1-0). Reja sembra orientato a inserire Giubilato tra Domizzi e Cannavaro (Maldonado è rimasto a casa), lasciando Sosa e Calaiò in attacco, curiosamente la stessa coppia che ha traghettato il Napoli dalla C alla B un anno fa. Gasperini risolverà il problema della terza punta dando fiducia a Greco, che l'ha spuntata su Adailton, per rimpiazzare Gasparetto; in difesa giocherà Masiello nel ruolo di Criscito, impegnato con l'under 21.
COLORI - Il Genoa Club "Figgi do Zena 1995" metterà in vendita migliaia di bandierine (il ricavato andrà in beneficenza) che copriranno l'intero settore distinti. Chi è rimasto senza biglietti potrà seguire la sfida sul maxischermo sia a Genova, in via Caviglia (zona Brignole), sia a Napoli in Largo Azzurri d'Italia, all'altezza della curva A dello stadio San Paolo.