SERIE B, Pronti allo sciopero
Litigi tra dirigenti, minacce di sciopero, regolarità dei campionati a rischio: è quanto prevede, secondo un copione già visto più volte, l’ordinaria giornata in Lega Calcio che anche oggi si è conclusa con un nulla di fatto in materia di mutualità. L’assemblea straordinaria che doveva mettere la parola fine all’annosa questione delle distribuzione delle risorse è saltata e ora Antonio Matarrese avrà tempo fino all’8 ottobre per tenere unite due categorie che, sui soldi, non si mettono praticamente mai d’accordo. «C’è molto ma molto da lavorare, con grandissima pazienza», sospira il presidente della Lega Calcio.
Il quale ha convocato un’assemblea della serie A il 6 ottobre e una solo di serie B l’8 ottobre, nella speranza di poterne poi fissare una generale che risolva la questione. «Vogliamo evitare lo scontro, c’è tempo per riflettere e per riunirsi di nuovo. Il momento è interessante, bisogna verificare bene gli spostamenti di corrente. Sciopero? E’ facile dire facciamo sciopero, ma poi bisogna sapere bene cosa succede dopo...».
La materia del contendere è sempre la redistribuzione delle risorse fra le due categorie. La delibera vigente prevede che alla serie B spettino 51 milioni di euro, ossia la metà degli introiti totali della A, che è disposta ad alzare l’asticella fino a 66 milioni. Ma è sempre «troppo poco» per i cadetti che l’anno scorso ne hanno ricevuti 98, e ora ne chiedono almeno 77 (a cui si sommano i 7 milioni da Sky per i diritti tv del campionato).
Soldi che dovrebbero arrivare dalle risorse che le prime quattro di A ricevono dalla Uefa e dai premi in palio per la coppa Italia. Dalla quinta alla 17.ma di A, sottolineano i presidenti cadetti, non perderanno un solo euro in più. «Se non arriveremo a questa cifra, dovremo dimezzare gli ingaggi ai giocatori e fermare il nostro torneo», prospetta il presidente della Triestina Stefano Fantinel. Ma in realtà ieri (come già a luglio) la serrata è stata vicina: i 22 club cadetti erano d’accordo, e solo l’intervento di Matarrese li ha dissuasi. «Ci siamo affidati a lui ma sarà l’ultima volta».
La situazione è tutt’altro che semplice ma c’è ancora un po’ di tempo per trattare. E Matarrese ricorda che «spesso in Lega Calcio le situazioni cambiano da un momento all’altro. Le cose che si decidono alla sera, a volte vengono cambiate la mattina dopo: la Lega è fatta così, io non mi sorprendo di niente». Toccherà ancora a lui fare in modo che i dirigenti di A e B trovino un accordo.