SERIE A, I più e i meno della quinta giornata

29.09.2008 12:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta.it
SERIE A, I più e i meno della quinta giornata
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I PIU' - Il Milan è la squadra della settimana. Vince a Reggio Calabria. Ma soprattutto si aggiudica il derby milanese. Inter battuta, e ora ad un solo punto di distanza. Dopo l'avvio da brividi, sono arrivate tre vittorie di fila. In nomination anche Lazio e Napoli. I biancocelesti battono Fiorentina e Torino. E sono soli in testa alla classifica. Gli azzurri stendono Palermo e Bologna. E si issano al secondo posto solitario.
Zarate è il giocatore della settimana. Rivelazione del campionato. Nonchè capocannoniere. Sei gol in 5 giornate: chi l'avrebbe detto. Bravo Gilardino. La Fiorentina crolla con la Lazio e allora con il Genoa è "condannata" a vincere: detto, fatto. Ci pensa lui. Con un sinistro da centravanti vero: di quelli che non ha bisogno di guardare la porta per vedere dov'è. La "sente". Bravo Ronaldinho. Al primo derby di Milano, griffa subito una vittoria fondamentale per le implicazioni di classifica. Non correrà come un maratoneta, ma con il pallone tra i piedi fa mirabilie.
Marino è l'allenatore della settimana. Parla poco. E vince molto. L'Udinese batte prima il Bologna, poi il Siena. E gioca bene. Lui dà fiducia a Quagliarella. Che si ritrova. Di Natale non se n'era mai "andato". Bravo Rossi.

Un altro che forse non avrà una laurea in comunicazione, ma che sta facendo miracoli con la sua Lazio. Bene Ancelotti. Il Milan un paio di settimane fa sembrava aver preso la strada sbagliata. Ora è su quella giusta. Buon senso ed esperienza lo hanno aiutato a cambiare rotta.
I MENO - Il Cagliari ha zero punti in classifica dopo 5 giornate. Non c'è altro da aggiungere. Se non che le ultime due sconfitte sono arrivate con Atalanta e Lecce, avversarie dirette per la corsa alla salvezza. In nomination pure Juventus e Inter. I bianconeri pareggiano prima in casa con il Catania, poi a Marassi con la Samp. Non un passo da scudetto. I nerazzurri tornano sulla terra con la sconfitta nel derby. Nervi scoperti: espulsi Burdisso in campo e Materazzi in panchina.
Burdisso si "becca" un rosso pesante. Perchè con un fallo evitabilissimo lascia l'Inter in 10 uomini nel momento di maggiore difficoltà. È recidivo. Pratali perde la testa nel finale contro la Lazio. Il difensore del Torino finisce in anticipo sotto la doccia. Male Malagò. Il difensore del Chievo fa una figuraccia in occasione del gol di Paolucci, che se lo "mangia".
Ranieri finisce dietro la lavagna. Continua a battibeccare con Mourinho - una polemica che non sembra aiutare nessuno dei due -, ma nel frattempo la sua Juve perde terreno. Contro il Catania non azzecca i cambi, contro la Sampdoria se ne dimentica un paio. E i bianconeri non carburano sul piano del gioco. Allegri è stato confermato da Cellino. Un po' pochino per vivere sogni tranquilli con quella classifica. Mourinho non sembra aver paura di niente e di nessuno. E prende posizioni e decisioni anche impopolari. È più facile farlo quando i risultati sono dalla tua parte. La sconfitta nel derby è pesante per chi chiede tanto a se stesso e agli altri.