SANTANA, L'incubo è finito
Mario Santana è tornato. E sta bene. Al punto che anche Prandelli (che comunque lo aveva subito promosso a titolare dopo essere stato costretto a rinunciare a Semioli) è rimasto piacevolmente sorpreso dalla tenuta del centrocampista argentino. La partita di Santana doveva durare un tempo. Il primo. Ma quando il giocatore è rientrato nello spogliatoio, al 45’, ha subito chiarito che di benzina, nelle gambe, ne aveva ancora. Nonostante il caldo, nonostante le difficoltà a ritrovarsi nel bel mezzo di una partita vera dopo mesi e mesi di riposo forzato e allenamenti differenziati. Santana voleva giocare ancora, voleva monetizzare al massimo quel primo tempo di «riscaldamento» e voleva far capire a Prandelli che il peggio era davvero ormai alle spalle.
L’allenatore gli ha dato fiducia, gli ha creduto e anzichè lasciarlo andare sotto la doccia (come era previsto), gli ha detto di andare avanti. Lo ha fatto tornare in campo e Santana, in quello squarcio di secondo tempo, ha fatto vedere le cose migliori. Ha fatto capire a tutti che era tornato, che stava bene e che la Fiorentina ha forse ritrovato in lui proprio quell’esterno offensivo che ha agitato le ultime giornate di mercato di Corvino.
Ora Santana può guardare avanti, può rivedersi protagonista in tutto e per tutto della Fiorentina del futuro. Ora Santana può guardare al suo domani in maglia viola senza più le paure e i dubbi sulla sua tenuta fisica, sul suo recupero, sulla sua integrità andata sgretolata nei mesi bui del dopo infortunio.
NON C’ERA SEMIOLI, ma c’era Santana. Anche per questo certo, Prandelli ha fatto un passo indietro rilanciando il vecchio — ma sempre convincente — 4-3-3. E magari il ritorno di Santana potrebbe rivelarsi una scelta da ripetere in altre occasioni. Già lunedì prossimo a San Siro? Può darsi, visto che Santana sta davvero bene e a questo sembra solo aver bisogno di macinare minuti e minuti di gioco.
Veloce, consistente, attento, forse (all’inizio) psicologicamente fragile, Santana si è ripreso il posto e la spazio smarriti nei mesi scorsi. E forse è stato proprio il suo recupero a convincere la società a chiudere il portone del mercato. Un mercato che pochi giorni fa aveva spinto il Torino a offrire alla Fiorentina 6 milioni di euro. Per acquistare, appunto, l’esterno argentino.