RUBINHO, Frey come Buffon, gli manca solo la nazionale
Rubens Fernando M. Rubinho, meglio conosciuto solo come Rubinho è il giovane portiere brasiliano del Genoa, classe ’83, nato a San Paolo, che ha alle spalle già una buona carriera: Corinthians(2001/04), Verona (04/05), Vitoria Setubal (05/06) per approdare quest’anno tra le file dei grifoni dove è diventato titolare. Rubinho ha parlato della partita di domenica, che vedrà opposta la Fiorentina al Genoa, una sfida d’altri tempi che mancava da alcuni anni in A.
Che partita si aspetta domenica?
Per noi sarà dura, la Fiorentina è una squadra tosta, che applica del buon calcio, per cui bisogna tenere alta la tensione fino al termine della partita.
Un suo giudizio sulla Fiorentina?
E’ una squadra che può lottare per i primi posti, equilibrata, con una spina dorsale formata da giocatori bravissimi, per cui possono condurre un campionato al vertice.
Chi teme di più tra i viola?
Mutu, certamente, perché in questo momento è in forma strepitosa, poi c’è Pazzini che domenica è tornato al gol, ma alla fine sono tanti i giocatori pericolosi nella Fiorentina, perché possiede anche ottimi centrocampisti che arrivano pericolosamente al tiro.
Sarà anche un bel duello alla distanza con Frey, cosa pensa del portiere viola?
Ormai sono tanti anni che è in Italia e ha sempre fatto bene. Mi spiace che non sia titolare della Francia, perché quello gli permetterebbe di mettersi ancora più in mostra e sinceramente Landreau, che Domenech gli ha preferito, non dà le garanzie di Frey.
Cosa manca a Frey per diventare bravo com Buffon?
La nazionale, per il resto lo vedo praticamente alla pari con il portiere juventino. Sono allo stesso livello, portieri insuperabili davanti alla loro porta, sempre reattivi e pronti.
Facendo un passo indietro, può recriminare qualcosa il Genoa domenica contro la Juventus?
Diciamo che, se avessimo giocato il primo tempo come il secondo, avremmo potuto pareggiare. Nei primi 45’ abbiamo concesso il minimo indispensabile poi è arrivato il gol di Del Piero. Loro nel secondo tempo sono calati un po’ ma non siamo riusciti a trovare la via del pareggio.
La Juventus la vede candidata per lo scudetto?
Sì, insieme all’Inter e poi Fiorentina e Roma. Però è chiaro, il campionato è lungo dunque c’è tanta strada da fare per tutti.
Non ha nominato il Milan, dunque lo vede tagliato fuori?
Il campionato italiano è difficile per cui recuperare dieci punti all’Inter la vedo dura, diciamo non è impossibile, ma difficile.
Crede nell’attuale crisi di Dida?
Assolutamente no, ci sono periodi negativi e altri positivi, come tutti noi non siamo macchine. Adesso Dida non sta vivendo uno dei suoi momenti più brillanti, ma non ha dimenticato di parare. Sono momenti che vanno compresi da tutti.
Come mai in Italia arrivano sempre più portieri stranieri?
Non lo so, diciamo che è stata aperta una porta per noi, un’opportunità e ne abbiamo approfittato. In Italia abbiamo la possibilità di crescere come portieri, per cui per noi è una fortuna.
Blatter sta pensando di limitare il numero degli stranieri per squadra, che ne pensa?
Capisco questo dibattito anche se va contro i miei interessi, ma questa decisione potrebbe servire per proteggere i vari settori giovanili, visto che nelle varie squadre europee giocano a volte più stranieri che locali e diventa difficile per i Primavera poter esordire. Il calcio con gli stranieri magari è più spettacolare però non aiuta i giovani. Per noi la legge non è così male, penso che alla fine chi è arrivato resterà.
Com'è che il Brasile oggi esporta quasi più portieri che attaccanti?
Perché la scuola portieri oggi in Brasile è cresciuta molto, ora i preparatori di questo ruolo sono ex portieri, mentre prima lo facevano ex terzini, centrocampisti, che non conoscevano alla perfezione le caratteristiche che ha un numero uno. Questo è il motivo per cui prima non avevamo così tanti bravi portieri come ora.