RONALDINHO, E' in crisi, Milan più vicino
C'è un caso-Ronaldinho al Barcellona. Ha il sapore della crisi, pesante, e di una prospettiva... milanista. Oggi molto più di ieri, di un anno fa e dell'estate, quando l'idea del Milan di strappare il fenomeno ai catalani naufragava dinanzi ai ripetuti no, impossibile, di Laporta e dei dirigenti del Barca. Oggi le cose stanno cambiando, e rapidamente: perché Ronaldinho gioca male, il feeling con Rijkaard si è appannato e l'amore sfrenato dei tifosi nei suoi riguardi sfiora appena la sufficienza. Una crisi in piena regola, oltre la quale leggere -magari- il rimpianto del Barca e del brasiliano di non essersi separati a giugno-luglio scorsi per dire sì al Milan. E che rischia di compromettere la stagione di entrambi, portando al divorzio nel 2008. A meno di prodigiosi eventi.
Le cose non funzionano fin dai primi approcci di luglio, periodo di preparazione. Ronaldinho, forse, non sente più suo l'ambiente, aveva voglia di cambiare, quella voglia è rimasta inappagata: ma al Barcellona c'è modo per risollevare umori e idee. Il Milan, si sa, è sempre stato alla sua porta: se appena si intravvede un cenno, si interviene. Con una cifra alta e ragionevole, diciamo un investimento di 30-35 milioni di euro, èda mettere in agenda: al di là del contratto da offrire al giocatore. Questo lo sa Ronaldinho, lo sa suo fratello consigliere, lo sa la multinazionale che ne cura immagine e contratto. E il Milan è una grande tentazione, il Milan oggi è l'Europa.
Le prime amichevoli, i primi passi ufficiali, qualche malanno. Il Barcellona funziona maluccio, Rijkaard è discusso e in bilico, Ronaldinho altrettanto. Si diffondono voci contrarie al brasiliano. Tanto che il suo procuratore interviene dicendo: "Non è in atto nessuna campagna denigratoria verso Ronaldinho". Precisazione dal sapore strano. Rijkaard osserva: "Ronaldinho deve reagire, scuotersi. Non può continuare così". La vigilia della sfida col Siviglia si spegne in malinconia: il brasiliano non è nemmeno convocato, ufficialmente per una contrattura. Niente di malvagio, stando alle parole ufficiali, ma i sospetti aumentano.
Sospetti su che cosa? Che fra Barcellona e Ronaldinho si stiano scrivendo le prime carte per un sicuro divorzio a fine stagione, un divorzio che non lasci rimpianti. Via l'uno dall'altro, perché le storie finiscono. L'aria che tira è questa, e in quest'aria il Milan medita di giocare le carte giuste, e tempestive, per assicurarsi il brasiliano al termine della stagione in corso. E quella che è stata una corsa vana, lunga dodici mesi, fino allo scorso agosto, può diventare una corsa vincente. Ronaldinho rossonero è una foto che presto vedremo sulle prime pagine.