ROMA, Un futuro difficile tutto da decifrare
Alla Roma è doppia emergenza. Non è solo una questioni di infortuni e formazione, c'è anche il fronte economico. Da qualche tempo, pare, il club fatica a pagare con puntualità gli stipendi (prima dei dipendenti, poi dei calciatori). L'uscita dalla Champions ha complicato le cose e un eventuale fallimento nella rincorsa al quarto posto scatenerebbe un inevitabile fuggi-fuggi. Da Mexes, vicino al Milan, a Juan, fino ad Aquilani.
Al sesto posto, a quota 46, i giallorossi osservano dal basso la Fiorentina, quinta a 49, e soprattutto il Genoa, là in alto, a 51. Cinque punti in nove partite. Questo il divario che separa la squadra di Spalletti non dalla salvezza ma dalla sopravvivenza fra le 'potenze' del calcio di casa nostra.
Il mancato passaggio ai quarti di Champions, dovuto ai maledetti rigori contro l'Arsenal, significa soprattutto 7 milioni di euro in meno di introiti. Poi ci sono entrate inferiori al previsto anche dal botteghino e dal merchandising. Come dire che la situazione, se non fa acqua da tutte le parti, è comunque delicata. I 'presunti' ritardi nel pagamento degli stipendi potrebbero derivare da una sorta di 'strategia' del club, impegnato a ripianare il debito con Unicredit. In caso contrario, sarebbero indice di una reale e profonda crisi.
Compratori all'orizzonte, al momento, nessuno. Ma di certo la famiglia Sensi avrebbe bisogno di soldi freschi per rilanciare la squadra, ridotta ai minimi termini dagli infortuni, che sabato sera contro la Juve hanno costretto Spalletti a schierare una formazione quanto mai rabberciata, andando incontro al temuto tracollo.
E intanto il Milan corteggia Mexes, Aquilani attende un rinnovo che non arriva mai e Juan si guarda intorno, consapevole di potersi avvalere della clausola rescissoria non altissima (8 milioni e mezzo), senza contare che la proposta fatta a Vucinic è già stata rifiutata (1,4 milioni a salire) e che Totti si aspetta uno sforzo dalla società tale da garantirgli 5 milioni a stagione per altri quattro anni.