REG.TOSCANA, Appello su disposizioni sui patentini

13.09.2011 16:45 di  Redazione FV   vedi letture
REG.TOSCANA, Appello su disposizioni sui patentini
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© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

A pochi giorni dalla protesta del presidente dell’Aiac, Renzo Ulivieri, incatenato davanti alla sede della FGCI di Roma contro l’ultima disposizione che toglie l'obbligatorietà del patentino d'allenatore per prima e seconda categoria e juniores, arriva anche dal Consiglio Regionale della Regione Toscana un appello bipartisan alla Federazione.

I consiglieri regionali, Paolo Marcheschi (PDL)  e Eugenio Giani (PD), entrambi uomini di sport e amanti del calcio, hanno incontrato Ulivieri alla manifestazione calcio Expo a Firenze in questi giorni e, sensibilizzati sul tema, invitano la Federazione a rivedere la norma alla luce del valore sociale che il calcio ha nel nostro paese e per i nostri ragazzi.

“Il calcio è malato, ma quello italiano è in fin di vita -  commentano in una nota i due consiglieri – Rischiamo di retrocedere di almeno tre posizioni nel ranking Uefa. Ricorriamo a stranieri spesso di dubbia qualità, senza riuscire più a esprimere un buon numero di talenti (i numeri raccontano che solo 8-10 giocatori su 500 del campionato Primavera giocano stabilmente in serie A , dove solo l’8% dei calciatori sono cresciuti nei vivai). Limitiamo l’attenzione e risorse ad investimenti, a cui accedono solo poche squadre professioniste.  E in tutto questo, troppo spesso, dimentichiamo che i settori dilettantistico e giovanile non sono un dovere, ma una risorsa; non sono un costo, ma un investimento soprattutto sociale.

Per il calcio far crescere giovani preparati tecnicamente e fisicamente, portatori di una sana e onesta mentalità sportiva, deve diventare una priorità. Per fare questo c’è bisogno di qualità a tutti i livelli. Proprio a Firenze in questi giorni, abbiamo sentito fra i più alti esponenti della Federazione affermare che c’è bisogno di  investire nella professionalità e nell’aggiornamento della preparazione dei nostri tecnici, cioè degli allenatori. Del resto dal centro tecnico federale di Coverciano si sono sfornati fior fiore di allenatori che abbiamo esportato in tutto il mondo (Spalletti, Capello, Ancelotti, Mancini, Di Matteo, Trapattoni ecc.).

Il fatto che, con questa norma, oggi i dilettanti e probabilmente domani le Scuole calcio possano essere allenati da ‘cani e porci’ senza titolo equipara il settore dei dilettanti a quello degli amatori.

Ci pare che la Federazione, con i nuovi ingressi, abbia più volte affermato della necessità di una preparazione adeguata e qualificata dei nostri tecnici. Anche in termini economici, il peso degli allenatori di base è irrisorio rispetto alle esorbitati cifre del calcio professionista: si parla di poche centinaia di euro al mese per allenare adeguatamente squadre di piccole città e/o paesi che assolvono una funzione sociale strategica nella nostra società. In Toscana, per fare delle cifre, quasi 400 allenatori da domani potrebbero essere mandati a casa e vedere vanificato un percorso di preparazione di anni.

“Il nostro appello – concludono Marcheschi e Giani – è che la FGCI  ripensi a una norma che avrebbe effetti devastanti non solo per gli allenatori, ma per il sistema calcio e i nostri ragazzi”.