RABBIA VIOLA, Intervenga Platini
Rabbia, delusione ma anche la ferma decisione di non rinnegare la battaglia a favore del fair-play nel calcio portata avanti finora. Sono questi i sentimenti della Fiorentina all’indomani del 2-2 ottenuto in casa del Lione nella prima gara della fase a gironi della Champions League. Un risultato che, è opinione di casa viola, tutti avrebbero sottoscritto prima di scendere in campo ma che, alla luce in particolare di come è maturato il primo gol dei francesi, con Zauri svenuto in area e senza che i giocatori del Lione si fermassero, ha lasciato l’amaro in bocca alla squadra e ai tifosi viola.
«La delusione c’è ma non per questo abbiamo intenzione di rinnegare la nostra battaglia pro fair-play - ha detto l’amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci -. Prendiamo atto di questi incidenti di percorso e andiamo avanti per la nostra strada, anche dopo episodi come quelli di Lione che indubbiamente ci hanno svantaggiato». Dell’episodio di mercoledì e della decisione dell’arbitro svedese Frojdfeldt, lo stesso del caso-Panucci in Italia-Olanda degli ultimi Europei, di non fermare l’azione per prestare soccorso a Zauri (uscito poco dopo in barella: oggi pomeriggio il difensore stava meglio ma è ancora tenuto sotto controllo) ha parlato Martin Jorgensen: «Dalla panchina non avevo visto Luciano a terra, forse non l’ha veduto neppure l’arbitro e se è così è difficile colpevolizzarlo, forse non l’hanno visto neppure i miei compagni sennò non si sarebbero fermati, ma i giocatori del Lione non possono averlo ignorato, Benzema ha quasi calpestato Zauri mentre crossava - ha sottolineato il centrocampista danese -. Comunque va presa come lezione, in campo internazionale dobbiamo essere più cinici».
In Svezia invece ha parlato Bosse Karlsson, capo degli arbitri: «Non esiste una regola che dica che l’arbitro debba fischiare in caso di lesioni alla testa. L’arbitro deve fischiare nel caso di lesioni serie, altrimenti il gioco può proseguire. Ed in questo senso è stata la decisione presa da Peter.
Lui ha reputato l’infortunio non essere grave e che quindi non c’era alcun motivo per fischiare».
Fatto sta che l’assessore comunale allo sport Eugenio Giani si aspetta un intervento del presidente dell’Uefa Michel Platini: «A Lione abbiamo assistito a un episodio che mai vorremmo vedere su un campo di calcio e che stride col concetto di fair-play tanto invocato dall’Uefa. Per questo e per gli elogi che Platini ci ha fatto a luglio mi aspetto che prenda i dovuti provvedimenti».
La squadra viola, intanto, è già proiettata alla gara con il Bologna: «La partita di coppa non ci peserà, siamo abituati dall’anno scorso a giocare più impegni in settimana, avremo ancora più carica - ha detto Jorgensen -. Il Bologna è formazione solida ma dopo Lione siamo ancora più convinti di potercela giocare con chiunque». È semmai sorpreso del divieto del ministero dell’Interno ai tifosi: «È una cosa strana, i nostri sostenitori si sono sempre comportati bene in questi anni e pure quelli del Bologna».
Sull’ argomento sono intervenutio anche il Comune e il consigliere regionale dell’ Udc Marco Carraresi. Gli amministratori di Palazzo Vecchio scriveranno a Maroni per protestare contro il provvedimento di aprire lo stadio solo agli abbonati viola in occasione di Fiorentina-Bologna.