PULVIRENTI, Il Catania si costituirà parte civile
Fonte: TMW
"Noi non dimenticheremo mai, restera' una macchia indelebile per la nostra citta'. Pero' abbiamo pagato solo noi, dopo una settimana i teppisti erano gia' fuori. Cosi' un club rischia il fallimento''. Antonio Pulvirenti, presidente del Catania, non nasconde la grande amarezza per il derby di sangue del 2 febbraio scorso costato la vita all'ispettore Filippo Raciti, ma chiede giustizia anche per la sua societa' che dovra' giocare in campo neutro e senza pubblico fino alla fine del campionato. ''I ragazzi stanno dando il massimo, ma il danno che subiamo e' enorme - dice il dirigente ai microfoni di Radio Anch'io Lo sport - Una societa' come il Catania puo' rischiare il fallimento anche sportivo. Ci siamo trovati in una situazione pazzesca, paghiamo per tutti perche' i teppisti sono stati scarcerati dopo una settimana. Ci sentiamo beffati, perche' noi non siamo in alcun modo responsabili per i fatti del 2 febbraio''. Le perdite per il club etneo sono stimate intorno ai 5 milioni di euro. Gli sponsor non hanno abbandonato la societa' che pure si e' gia' predisposta per risarcire gli abbonati, ma Pulvirenti sottolinea che i mancati introiti delle gare con le squadre piu' importanti e i costi per le trasferte hanno pesato. Il Catania si costituira' parte civile nel processo penale ''e in quella sede chiederemo il risarcimento danni''. Il dirigente ha annunciato che il club ricorrera' contro la sentenza della Discplinare che ha confermato la squalifica del campo fino al 30 giugno. ''Nelle motivazioni della sentenza - spiega Pulvirenti - si dice che noi dovevamo opporci nelle sedi opportune perche' la partita non si disputasse. Ma cosi' si allarga il campo della responsabilita' oggettiva e dai tifosi si estende allo Stato. In sostanza noi dovevamo intervenire sulle decisioni dei prefetti e della lega. Prima degli incidenti noi abbiamo messo sei telecamere che hanno permesso di individuare i colpevoli e credo che lo stadio verra' dissequestrato quanto prima. Faremo comunque ricorso alla Caf, abbiamo buone motivazioni, speriamo di veder ridotta la squalifica e poter tornare a giocare alcune partite del campionato in casa''. Dopo il quel derby Pulvirenti aveva annunciato di lasciare il calcio, poi la marcia indietro: ''Rimango anche per la gente di Catania che non si identifica con quei cento che hanno combinato quello che hanno combinato''. ''Ma noi non vogliamo fare le vittime - aggiunge - accettiamo di essere sanzionati. Ma vorremo tornare a giocare a Catania''.