PRIMAVERA, Bollini: "Le nostre vittorie non vengono solo dal campo"
Deciso determinato e pronto per affrontare una stagione impegnativa. Così è apparso il nuovo tecnico della Primavera della Fiorentina, Alberto Bollini, nel giorno della sua presentazione. Arriva in Toscana avendo ottenuto nella stessa categoria uno scudetto con la Lazio nel 2001 e un secondo posto con la Sampdoria nel campionato appena concluso.
«Ho trovato una grande società — esordisce Bollini — motivata a creare grandi giocatori e a credere nella filosofia del settore giovanile. Il direttore Corvino è sempre presente e questo mi fa molto piacere. Il gruppo è compatto e ha predisposizione al lavoro. Il test di ieri, benché disputato contro un avversario non molto impegnativo, è stato sicuramente positivo. Mi serviva come verifica di quello che avevamo fatto in allenamento e ho trovato una squadra equilibrata in tutte le fasi».
E ha avuto modo di conoscere anche Hable…
«Balza all’occhio la sua personalità e l’entusiasmo. Lo capisci quando un ragazzo si presenta con grande voglia di fare. Sotto l’aspetto tecnico è stato volitivo e disciplinato: si vede che ha un potenziale da esprimere notevole».
Com’è nata per lei la possibilità di arrivare a Firenze?
«Andando a ritroso, io e Corvino ci siamo incrociati in diverse sfide di grande livello, penso soprattutto ai vari Lazio-Lecce. L’anno scorso c’è stato un contatto vero e proprio e una conoscenza approfondita, fino ad arrivare ad un incontro in tempi non sospetti poco tempo fa.
Non è stato facile lasciare la Sampdoria, ma gli obiettivi della Fiorentina mi hanno fatto propendere per questa scelta».
Ma che obiettivo le ha dato la società?
«Nessuno. Al di là di questo, io non sono uno di quelli che dice che il risultato non conta, anzi. Conta però se permette anche la valorizzazione dei singoli».
State lavorando in sinergia con la prima squadra? E ha già avuto modo di conoscere Prandelli?
«Non so quale fosse la situazione prima del mio arrivo, però noi facciamo tutto in funzione della prima squadra. E poi basti dire che il direttore sportivo è anche il responsabile del settore giovanile e questo dà la sensazione di continuità che anche noi proviamo. Quanto a Prandelli, ancora non ho parlato con lui, però mercoledì prossimo, quando giocheremo contro di loro, sarà una buona occasione per farlo».
La Fiorentina ha una storica tradizione per il settore giovanile, ma è anche vero che è da tanto che non vince niente. Sente un po’ di pressione per questo motivo?
«Non sento pressioni, le vittorie possono essere tante, anche non strettamente legate ai successi sul campo. L’anno scorso hanno esordito in prima squadra quattro giocatori e per noi queste potrebbero essere già grandi soddisfazioni. Poi, ribadisco, sono arrivato in una società seri con alla base dei valori veri e questo mi basta».
Oltre a Bollini ha parlato anche il neotecnico degli Allievi Nazionali, Federico Guidi, che ha ottenuto la ‘promozione’ (ultima stagione coi giovanissimi nazionali): «A Firenze è due anni che mi danno fiducia. Posso essere soddisfatto di lavorare in un grande settore giovanile».