PREZIOSI, Sgomento e amarezza per ieri sera
"C'è stato sgomento già prima della partita per dei disordini avvenuti nella città di Genova. Qui il calcio non c'entra niente. È mancata secondo me la coordinazione tra le polizie. La polizia serba sapeva esattamente quale era l'intento di queste persone, venute solo per creare disordini. Non è il calcio che è stato sconfitto ma il sistema". Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, commenta così, a SkySport24, quanto avvenuto ieri sera allo stadio Ferraris, con gli ultras serbi che sono riusciti a far sospendere la gara tra Italia e Serbia valida per le qualificazioni di Euro 2012.
Il numero uno rossoblu era presente allo stadio. "C'era voglia di assistere a qualcosa di gioioso e c'è molta amarezza per quanto avvenuto. Al primo bengala sono andato via, avevo già capito che la gara non sarebbe mai finita", aggiunge Preziosi che poi continua: "il tutto è avvenuto per un fatto non sportivo e il sistema non ha funzionato e 400-500 ultras erano sulla lista Uefa. Si sapeva che creavano caos. A Genova abbiamo una struttura bellissima ma molto a contatto con il campo e l'abbiamo pagata un pò di più. La nostra polizia è rimasta sorpresa da questa violenza, era preparata ad un evento calcistico e non ad una guerriglia".