PRANDELLI, Lo scrigno dei Della Valle

19.05.2008 11:01 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Occorrerà non abbassare la guardia, aspettando l’evento di agosto con la grinta e il coraggio esibito nell’intero arco del campionato. Alla Champions si brinderà una volta superato il turno preliminare. Prandelli lo sa e lo avrà sottolineato alla squadra. C’è il suo marchio di bravo ragazzo e di eccellente tecnico nella conquista del quarto posto. Fondamentale, meritato e storico, perché la Fiorentina, restando fedele a una filosofia di gioco propositivo, ha superato in volata il Milan.
Ha superato, cioè, la squadra che solo prima di Natale, con la Coppa Intercontinentale, è salita in vetta al mondo.
Prandelli, il tecnico giusto per un gruppo e per una società che, anno dopo anno, vogliono migliorarsi. Una magnifica intrusa: cosi’ Prandelli aveva simpaticamente etichettato la Fiorentina. Lui ha impresso strategie vincenti. Chiedendo i giocatori giusti. Costruendo un gruppo valido, fondato su una intelaiatura senza crepe. Grazie a lui, ai suoi consigli, alla sua calma e alla sua capacità di gestire i momenti del torneo, si sono ulteriormente arricchiti Frey, Gamberini, Kuzmanovic. Prandelli, ieri, a Torino, ha rivisto in novanta minuti la sintesi dell’anno.

Fiorentina prima avanti al Milan, poi sotto. Fino al gol di antologia di Osvaldo, un altro che, complice i suoi consigli, ha affinato il proprio bagaglio. Prandelli è l’attuale scrigno della famiglia Della Valle: si è legato ai colori viola, nonostante Moratti - raccontano i bene informati - si sia calcisticamente invaghito del suo essere tecnico, della sua saggezza. Forse un giorno Prandelli sbarcher alla Pinetina, ora no davvero. C’è una festa da completare: accadrà presumibilmente a Ferragosto, con la città che tornerà una notte dalle ferie per stare accanto alla squadra. Viola in Champions, dopo essere stata ad un passo dalla finale- Uefa. Significa una crescita internazionale della squadra. Proventi economici importanti, ritorni pubblicitari probanti. Lungimiranza, capacità: la Fiorentina ha scelto anni fa giovani che, sotto la guida di Prandelli, sono diventati ottimi giocatori.
Un allenatore che sarebbe riduttivo, ormai, definire “emergente”: Prandelli era già bravo a Verona. E anche a Parma, uno dei pochi, forse, a gestire e capire Adriano. Merita un applauso grandissimo da parte della città.