PRANDELLI-FIORENTINA, un matrimonio che s'ha da fare... Ma si farà?
"Uno il coraggio non se lo può dare" diceva Don Abbondio di fronte ai bravi che lo intimorivano e lo minacciavano nel caso in cui avesse realmente sposato i due Promessi Sposi. Ma nella nostra storia di coraggio non ce n'è poi così bisogno.
Perché il matrimonio fra Cesare Prandelli e Firenze è già abbastanza consolidato da non necessitare certo funzioni pubbliche o atti di coraggio. Il tecnico rimarrà alla Fiorentina fino al 2011 quando, si spera, con una più equa distribuzione dei proventi televisivi anche i viola potranno ambire al tanto agognato scudetto. "Una formalità" si disse a suo tempo, quando ancora tecnico e società attendevano il momento giusto per sedersi a un tavolo e programmare il futuro. Una formalità conclusa che verrà annunciata, con grande probabilità, a traguardo Uefa raggiunto.
Insomma, nessuna ombra, nessun dubbio, Prandelli e la Fiorentina è un matrimonio che s'ha da fare. Anche se, curiosa coincidenza, motivi di attrito pare essercene sempre e comunque, almeno in questa città. Un'attesa, quella dell'ufficialità del rinnovo, che forse ha alimentato fin troppe voci. Dalle voglie, legittime, del tecnico che si scontrerebbero contro l'obiettivo della proprietà, insediarsi stabilmente fra l'ottavo e il quinto posto, fino alle ultime incomprensioni sui Campini.
Quasi come a dover per forza pungere Prandelli proprio là dove può infastidire. Perché è chiaro che "Il Mago di Orz" abbia una gran voglia di scalare l'Olimpo del calcio italiano e internazionale, e perché è altrettanto chiaro che per farlo serve un centro sportivo all'altezza, che possa garantire, parola dello stesso allenatore, almeno sei, sette punti in più. E allora? Cos'altro attendere? Se questo matrimonio è davvero da farsi, è inutile rimandare la data, o pretendere di dover prima organizzare il contorno. La volontà c'è, la voglia pure, l'accordo di certo non manca. Insomma, se Don Abbondio si ritrovasse sul Viale Fanti probabilmente i bravi di turno lo spingerebbero immediatamente a ufficiare la cerimonia. Anche se il povero curato non è certo considerabile un cuor di leone. Prandelli lo merita, Firenze lo pretende, il futuro della Fiorentina lo impone. E allora che i Promessi Sposi smettano di pensare e si concedano l'uno all'altro. Il tempo, da sempre, è tiranno e attendere ancora, con qualche malintenzionato alla finestra, potrebbe anche non essere un'ottima idea.