PRADÈ, Firenze punto d'arrivo. Cuadrado e Ilicic...

15.10.2013 18:43 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PRADÈ, Firenze punto d'arrivo. Cuadrado e Ilicic...
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© foto di Federico De Luca

Il ds viola Daniele Pradè è intervenuto sulle frequenze di Radio Blu. Ecco le sue parole: "La Juve? E' una partita diversa, c'è poco da dire. Per il nostro ambiente è una gara importante, sappiamo quanto ci tengono i tifosi e la famiglia Della Valle. Con la Juve a Roma c'ho vinto lo scudetto. Scambio Conte con Montella? Risposta banale, no: Montella è il nostro allenatore, stiamo crescendo insieme. Ma Conte è un allenatore forte, preparato, che farà una grande carriera. Quello di Montella è un signor contratto, l'hanno voluto i Della Valle. La Nazionale? Prandelli è l'allenatore ideale. La quotidianità è importante. Un allenatore che vedrei sulla panchina azzurra è Mancini. La Juve più della Fiorentina ha la capacità di metabolizzare le vittorie, una mentalità che hanno poche squadre al mondo, come Juve e Milan, l'Inter ci è arrivata col tempo e grazie a Mourinho. Noi stiamo cercando di portare una mentalità vincente in viola. I budget sono diversi, ma la nostra squadra non la cambierei con la Juve. Per quel che riguarda il riavvicinamento del popolo viola siamo molto contenti: è importante questa simbiosi nata fra Montella, squadra, dirigenti, Della Valle, città. Firenze è una città che ti sorprende ogni giorno, è una delle città più belle del mondo. Le squadre che giocano in posti così belli rispecchiano i suoi tifosi. Macia? E' un amico, con lui c'è una grande fiducia reciproca. Pizarro? E' un personaggio importantissimo per la squadra, a volte fa un errore ti fa prendere gol, ma molto raramente. Ambrosini? Chi fa il capitano del Milan per tutti quegli anni una sorpresa non è: forse a livello mentale è più giovane di quanto sembra.

Anche lui è innamorato della città. Dei rinnovi ne parliamo dopo il mercato invernale. Tranne Pasqual: con cui rinnoveremo prima. Cuadrado? Con l'Udinese bisognerà fare un percorso insieme, sono convinto che non arriveremo alle buste. Non è assolutamente detto che se ne vada. Non so se si è fatto ammonire apposta, ma se si fossero qualificati avrebbe chiesto di aggregarsi con noi. Vargas? Ci ha fatto vedere tanto sotto il profilo della continuità del lavoro e della voglia di fare: è partito col piede giusto. Rebic? E' un calciatore che volevano tutti, ha un appeal fortissimo, è stato pagato 5 milioni di euro. Diventerà un giocatore importantissimo. Ha una mentalità diversa da quella che interpreta Montella ora, ma diventerà forte. La delusione dello scorso maggio? Ancora non l'ho smaltita, sono cose che ti porti dietro. L'anno della raccolta? Per le vittorie è difficile, noi però siamo convinti che questa squadra possa aprire un ciclo. Vorrei spendere due parole su Ilicic: il ragazzo è stato sfortunatissimo, è venuto da una trattativa lunghissima col Palermo. Ha iniziato a lavorare il 25 luglio con problemi pubalgici. Superati questi problemi si infortuna a una caviglia e allo astragalo, un ossicino delicato, in nazionale. Non sta al 100%, ma ci farà divertire. Gomez? Sta già bene, ma finché non sarà al 101% non rischieremo nulla. Noi avevamo 12 nazionali contro i 9 della Juventus. Il mio rinnovo? Non è una priorità, il mio rapporto con la città è favoloso, è un onore lavorare con la Fiorentina. Firenze è un punto d'arrivo".