PLATINI, Infantino, Ceferin e Blatter contano nei palazzi
Nell'intervista concessa al Corriere della Sera, l'ex giocatore e presidente dell'UEFA Michel Platini ha toccato molti aspetti della sua carriera, specie dei suoi trascorsi alla presidenza del massimo organo calcistico europeo: "Ho sempre fatto tutto correttamente. Ho visto la sofferenza della mia famiglia e delle persone che mi sono vicine. La battaglia che ho condotto era contro l’ingiustizia. L’obiettivo di quella campagna era di farmi fuori dalla FIFA. Mi hanno messo sotto accusa le commissioni della Fifa che gestiscono 'loro'. Appena si è usciti dal mondo dei funzionari del calcio, che volevano impedirmi di diventare presidente, la giustizia ordinaria mi ha dato ragione. E per me, ovviamente, conta quello. Fuori dagli apparati del calcio ho vinto, dentro ho perso. Per questo non mollerò, è stata un’ingiustizia. C’è gente che mi ha fatto del male, molto. Non mi interessa tanto dell’universo FIFA".
Prosegue: "Per Infantino, Ceferin quel mondo è tutto perché non hanno vissuto niente prima e, fuori da lì, sono nessuno. Non hanno mai giocato al calcio. Loro, come Blatter, sono diventati importanti là, dentro quei palazzi, e sono importanti solo là. Ho sofferto per dieci giorni, mi sono battuto per difendermi ma poi ho presto capito che la verità era solo che volevano farmi fuori, e basta".