PETRINI, Assurdo non collegare calcio e malattie
"Non capisco come mai i diretti interessati dicano che il calcio non c'entra. Io dico invece che c'entra, visto che Borgonovo e tutti gli altri morti, hanno fatto quel mestiere. Il calciatore". A dirlo è Carlo Petrini, ex calciatore ed ora scrittore, che spesso si occupa anche del tema calcio e doping, dai microfoni di Radio Blu. "Quelli che sono ancora nel calcio non vogliono parlarne, nessuno dice le cose che dico io. Mi sono sentito dire da un mio ex compagno, che lui non leggeva i miei libri perché queste cose non si devono raccontare, perché devono restare all'interno di uno spogliatoio. Questo esprime oggi il calcio. Parlare di una morte e di una malattia dà quasi fastidio.
Borgonovo? Mi interessa solo il fatto che un ragazzo come lui escluda a priori che il calcio possa avergli causato questa malattia. In quel periodo lo hanno patito tutti l'abuso di farmaci, era quasi normale. Mettere in evidenza che il calcio non c'entri mi sembra assurdo, perché abbiamo solo giocato a pallone. Puerta, Foè e le morti recenti? Fanno pensare ma non lo si vuol fare. Io auguro a Galdiolo che di lui si parli ancora nel tempo, ma tra poco nessuno lo farà più. Io sono stato operato di un tumore al polmone a luglio, però questa è la realtà. Il problema nostro è discusso oggi, ma se ne riparlerà tra mesi o ce ne dimenticheremo presto".