PAZZINI, Cento giorni per diventare grande

08.02.2008 08:28 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Un volatone lungo cento giorni e diciassette partite di campionato, più almeno due di Uefa, cioè calcio senza sosta e giudizi senza paracadute. In questo periodo Pazzini deve convincere la Fiorentina. Deve battere la concorrenza di Vieri e Cacìa, ma soprattutto essere più forte delle voci di mercato che gli volteggiano già sulla testa. Prima Gilardino, ora Amauri, da qui a giugno chissà: non c’è pace per lui, né il sostituto di Toni avrebbe potuto sperare in una vita lontana dallo stress.



Ma Pazzini è diventato un altro a Marbella, il posto che nelle due ultime stagioni è stato un crocevia virtuale per il suo futuro, un incrocio di possibili novità: un anno fa Pazzini voleva essere ceduto in prestito e un confronto con Prandelli lo convinse a non insistere, valeva la pena avere pazienza per riempire, poi, il posto di Toni; poco più di un mese fa, sempre a Marbella, Giampaolo si è confidato con Prandelli. Un lungo confronto che è servito per risolvere una volta per tutte i dubbi del giocatore; che non a caso ha cambiato atteggiamento, è diventato più sicuro, calcisticamente più «egoista», si è avvicinato al ruolo di centravanti che era stato pensato per lui. Le ottime partite in coppa Italia (tre gol contro Ascoli e Lazio) hanno portato progressi fisici e psicologici. Pazzini ha recuperato il posto da titolare con l’Empoli e ha giocato un buon primo tempo contro il Milan. Ma la battaglia è lunga, domani contro l’Atalanta è leggermente favorito Vieri per il posto da titolare: l’importante è farsi trovare sempre pronti anche partendo dalla panchina, o giocando cinque minuti nel finale di una partita. Questo Pazzini l’ha capito, nel prossimo affollamento di partite non gli mancheranno le occasioni. Anche perché il terzo incomodo — Cacìa — è lontano dalla sua forma migliore e difficilmente potrà diventare un concorrente da qui alla fine del campionato.