Parla il supertestimone dell'uccisione di Raciti

07.02.2007 13:36 di  Leonardo Menicucci   vedi letture
Fonte: AdnKronos - TMWnews.it
"Come capita per ogni partita, in occasione del derby siamo andati a farci carico dei tifosi ospiti, in questo caso del Palermo, per portarli in sicurezza alla zona industriale. Li abbiamo presi in consegna all'altezza dell'autogrill sull'autostrada Catania-Palermo, verso il Gesso Bianco". Inizia cosi' il racconto di quanto successo venerdi' scorso, dell'agente C., il braccio destro dell'ispettore Filippo Raciti ucciso negli scontri, che il 'Giornale' riferisce "come emerge dalle relazioni di servizio e dalla successiva verbalizzazione". L'agente, diventato il supertestimone della morte del suo migliore amico, racconta che un primo tentativo di aggressione e' avvenuto "verso piazza Boggiolera, gli autobus venivano fermati contestualmente all'uscita in massa di ultra' catanesi che premevano da dietro i portoni della Curva. Li' avviene un primo contatto, un tentativo di aggressione -dice l'agente- Erano presenti alcune squadre di polizia, militari della Finanza, qualche carabiniere. Gli ultra' erano in soprannumero. In quel primo prolungato scontro vedo Raciti difendersi ed essere colpito da (...) dopodiche' nella confusione lo perdo di vista per un minuto, massimo due. Quindi ci ricompattiamo e uniti agli altri colleghi ci posizioniamo per portare a termine il nostro incarico". Nella lunga ricostruzione 'minuto per minuto' dell'accaduto, il supertestimone racconta poi come la situazione sia divenuta "pericolosa, in alcuni momenti siamo stati addirittura sopraffatti fino a quando, riprendendo a correre, notiamo un tifoso di spalle che lanciava pietre verso il contingente schierato. Con l'ispettore -dice l'agente- decidiamo di procedere all'arresto senza dare nell'occhio. Fermiamo i Discovery -prosegue il racconto- scendiamo di corsa, immobilizziamo l'obiettivo e risaliamo sul furgone. Dopo una ventina di metri fermiamo nuovamente il mezzo, consegniamo il tifoso ai colleghi del camper preposti a trattenere i fermati, e quando stiamo per ripartire una bomba carta esplode sotto il cofano -dice l'agente- Con gli sportelli ancora aperti, il fumo riempie l'abitacolo e investe l'ispettore Raciti che dopo un breve stordimento si rialza per rimettersi a lavorare sotto un'impressionante pioggia di pietre provenienti dalla curva Nord e dalla zona di campagna. Raciti reagisce -dice poi il supertestimone- ma quando gli ultra' finalmente indietreggiano, si accascia a terra".