OSVALDO, Se non c'è posto me ne vado

14.10.2008 11:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Stadio

Pablo Daniel Osvaldo è un bel personaggio. All’aeroporto di Ancona si è presentato con una coppola stile Padrino prima e seconda parte. In aereo, alla volta di Israele, ha invece indossato un paio di occhialini da intellettuale e si è messo a leggere l’Alchimista di Paulo Coelho. Osvaldo è uno che dribbla consuetudini e stereotipi. Che vorrebbe dribblare anche tante cose che non gli vanno giù. Ma sa che deve avere pazienza, che deve cercare giustappunto l’alchimia per diventare finalmente un titolare inamovibile della Fiorentina. Impresa molto difficile in questo momento in casa viola, dove c’è Gilardino e poi vengono gli altri: Pablo compreso, anzi incompreso, come si sente lui. “E’ un periodo che sono un po’ giù di morale perché non sento intorno a me la fiducia che avevo nella passata stagione. Eppure penso di aver dimostrato qualcosa, di poter avere un ruolo nella Fiorentina. Non dico che devo giocare sempre, né che merito di essere titolare fisso, ma da qui a finire nel dimenticatoio ce ne passa. Avverto un’atmosfera che non mi piace. Io ce la metto tutta, mi do da fare ma alla fine le scelte sono scelte e io non ci sono mai”. L’arrivo di Gilardino ha complicato le cose per chi vuol giocare lì davanti. Anche Pazzini è finito in panchina. “Io non voglio fare paragoni coi miei compagni di squadra, tutti bravissimi per carità. Dico solo che mi aspettavo un po’ di considerazione in più dopo quello che ho fatto l’anno scorso”. Poco spazio tra i viola e più di una squadra in serie A che ha già chiesto Osvaldo alla Fiorentina, magari in prestito, magari a gennaio. In prima fila il Bologna. “Mi fa piacere che certe squadre mi seguano e mi cerchino. Evidentemente in serie A ci posso giocare… O forse qualcuno sta sbagliando…”. “Io per il momento – continua l’attaccante nato in Argentina – tiro avanti per la mia strada, mi impegno al massimo, cerco di riconquistare spazio. A dicembre tirerò le somme. Ho 22 anni e bisogno di giocare. Certo mi dispiacerebbe molto di lasciare la Fiorentina e i suoi fantastici tifosi, ma se dovesse perdurare questa situazione c’è la possibilità che vada via, magari in prestito o con qualche formula di questo tipo”. Al Bologna Osvaldo troverebbe certamente meno concorrenza per una maglia di attaccante rispetto a quanto succede nella Fiorentina. “Ma il mio problema comunque non è la concorrenza, che può anche fare bene, da stimolo, bensì la fiducia. Che in questo momento non sento di avere nel mio club. Se non ti senti importante per un gruppo è dura”. Questione anche di ruoli. Osvaldo si sente una punta centrale e non lo manda a dire. “Prandelli mi ha utilizzato anche da esterno, ma io mi sento un attaccante centrale. E’ vero che devo migliorare ancora sotto molti profili ma è anche vero quello che mi ha detto Diego Maradona, non uno qualsiasi: quando giochi devi divertirti, quando non ti diverti più è il momento di smettere. Io in questo momento mi diverto solo nell’Under 21 dove siamo come una famiglia, si gioca e ci si diverte. Nella Fiorentina forse non vado bene alla mentalità di qualcuno che può essere giusta ma che per me è sbagliata”. Frase sibillina ma non troppo, indirizzata con effetto e precisione, come quei suoi magici che lo hanno portato alla ribalta, in viola e in azzurro.