NOVELLINO, D'accordo con Blatter, diamo spazio ai vivai
Il mister del Torino si appresta a giocare il primo anticipo di domani, alle 18 all'Olimpico infatti sarà di scena il Cagliari. Novellino dovrà fare a meno di molti giocatori infortunati, più Natali squalificato, al punto che verrà rispolverato Stellone (solo in panchina). Proprio il difensore ex atalantino ha pagato la cena a tutti i compagni, più il mister, per farsi perdonare l'espulsione di domenica che gli sono costate due giornate di stop. Recoba è in dubbio, è recuperato, ma bisogna valutare la forma, pertanto il mister dovrà valutare se farlo giocare domani o tenerlo a riposo per il turno infrasettimanale di mercoledì, dove il Toro è atteso dall'insidiosa trasferta di Udine. Nel frattempo Novellino aspetta di poter far scendere in campo Di Michele (mercoledì si concludono i tre mesi di squalifica causa calcio scommesse) e si coccola i suoi giovani, tra cui Malonga e Vailatti che considera ormai titolari, soprattutto il secondo.
"Io guardo ai giovani, ma soprattutto mi piacciono i giocatori bravi e Vailatti è uno di questi. Mi aveva già colpito prima di vederlo direttamente all'opera e ora, lavorandoci insieme, ho avuto la conferma del suo valore", afferma Novellino, che prosegue: "In fondo nel calcio non s'inventa nulla, con la semplicità si ottiene tutto. Si deve avere la mentalità vincente. E' quello che ha ricordato anche il nostro amminsitratore delegato Antonelli che in settimana ha detto che dobbiamo pensare positivo e sono d'accordo con lui. Io voglio essere realista e affrontare una partita per volta".
Un giocatore che in questo momento sembra in crisi è Quagliarella, gli manca Novellino per caso?
Mi spiace, ma preferisco non parlare degli altri giocatori, soprattutto considerando che mercoledì incontreremo proprio l'Udinese.
Meglio che sia Marino a dargli i consigli giusti.
Lei ama lavorare molto con i giovani, dunque è d'accordo con la proposta di Blatter di limitare gli stranieri.
Sì, certamente, anche se la stessa non piace ai grandi club. In Francia e in Inghilterra giocano stabilmente degli '87, '88, anche '89 e non c'è nulla di scandaloso in questo, anzi. Mi piacerebbe che si estendesse questa mentalità anche in Italia. E' giusto dare ampio spazio ai vivai giovanili, ma ci devono essere istruttori preparati.
Cosa dovrebbe fare un allenatore delle giovanili?
Intanto tornare ad insegnare i fondamentali, sapersi muovere senza palla, oggi si lavora solo sulla zona e in funzione della palla, come se si giocasse 11 contro zero, mentre vanno sempre considerati gli avversari. Per cui bisogna insegnare come si deve marcare. Insomma occorre curare soprattutto la tecnica.
Cosa pensa della chiusura degli stadi verso i tifosi avversari più intemperanti, così com'è successo a quelli del Toro che non potranno andare ad Udine?
Accettiamo le decisioni dell'Osservatorio, anche se non sempre le comprendiamo. Forse c'è qualcosa da rivedere nelle regole. Dispiace sempre quando mancano i propri tifosi, mi consolerò mercoledì con il rientro di Di Michele".