NICOLAS FREY, Mio fratello...non è figlio unico
Sebastian Frey da sempre ha amato il suo lavoro. Seguendo le orme del papà (giocatore arrivato in Serie B) si schiera fra i pali, ma vuole emulare anche il nonno Andrè, difensore, campione del Tolosa e della Nazionale negli anni ’40. Fra gli oggetti più cari di casa Frey c'è lo stemma della maglietta della nazionale francese che il nonno gli regalò prima di morire nel dicembre del 2002. A raccontarci la vita di Frey, è il fratello, Nicolas, anch’egli calciatore: del Modena. Un difensore alla Ujfalusi, per restare in tema che è nato centrale ma che si adatta anche a giocare sulla fascia.
MODENA, PIAZZA SPECIALE
“A Modena mi trovo molto bene, ho un buon rapporto con i miei compagni, la società ed i tifosi. Stiamo facendo un campionato che rispecchia il nostro obbiettivo, la salvezza. Siamo a tre punti dalla zona retrocessione e speriamo di salvarci al più presto, senza troppi patemi d’animo. Il gruppo è sano e abbiamo grosse possibilità di levarci qualche altra soddisfazione. Il mio futuro è ancora al Modena, vedremo poi cosa succederà a giugno. Ho un contratto che mi lega fino al 2009. Il mio sogno sarebbe quello di giocare con mio fratello, e magari, perché no proprio nella Fiorentina. Un bel sogno. Visto che lui è più grande di me non ho potuto giocare con lui nemmeno nelle giovanili. Tornando alla realtà spero di avere in futuro una chance in Serie A. Sono stato vicino al Torino lo scorso inverno, spero che qualche altra società di A bussi alla porta del Modena”.
MIO FRATELLO… NON E’ FIGLIO UNICO
“Con mio fratello ho un legame particolare. E’ sempre stato il mio modello, non solo per il calcio. La voglia di venire in Italia c’era ma sicuramente il fatto che ci fosse lui mi ha aiutato molto. Non ci vediamo spesso e non possiamo neanche frequentari gli stessi posti perché viviamo chi a Modena e chi a Firenze ma qualche volta ci becchiamo e in questi giorni abbiamo trascorso, come tutti, il natale in famiglia. Seba, fin da piccolo, è sempre stato protettivo e generoso nei miei confronti. Per la verità non ci sentiamo neanche tanto spesso. Non siamo fanatici del telefonino. Di sicuro, comunque, ci chiamiamo quando c’è qualcosa che non va. Ci consultiamo, ci diamo consigli, ci aiutiamo. Parliamo di calcio, di gol subiti, di come tenere la posizione in difesa, giusta o sbagliata. Chi è il più terribile? Mio fratello ha un carattere sicuramente più forte del mio. D’altra parte anche il ruolo che occupa in campo ne è la conferma. Per fare il portiere bisogna avere un carattere duro e sicuro. La passione di Seba è nata fin da piccolo, anche perché ha voluto seguire le orme di nostro padre. Non dobbiamo dimenticarci che veniamo da una famiglia di calciatori. Nonno Andrè, è stato un grande difensore, campione del Tolosa e della Nazionale negli anni Quaranta. E nostro padre portiere. Lui fin da piccolo è andato a vedere le sue partite.Ha provato a smettere per un anno per dedicarsi ad altri sport, ma devo dire che non era così bravo e poi gli è mancato troppo il calcio ed è tornato subito a indossare i guantoni. I nostri genitori però, voglio precisare, ci hanno sempre lasciato decidere in piena libertà. Ma il nostro primo allenatore è stato nostro padre. Devo confessarvi che ho iniziato come portiere. Ma fin da piccoli ci siamo detti che sarebbe stato molto brutto farci concorrenza, così io ho preferito lasciare lui fare il portiere. Sono orgoglioso di avere un fratello bravo come lui”.
BUFFON-FREY? DUE GRANDI
“Non parlo da fratello ma da appassionato di calcio. Buffon è molto forte, su questo non possono esserci dubbi, ma per me Sebastien è il numero uno in assoluto in Italia. Come lui non c’è nessuno: ha tecnica, sicurezza tutto quello che deve avere un portiere. E’ il più grande e lo ha dimostrato”.
IL FUTURO DI SEBA
“Altra domanda? Per quel che so e, premetto di sapere davvero poco, penso sia soprattutto una forzatura giornalistica. Si apre il mercato, Dida è in difficoltà, il Milan cerca un portiere e non potendo arrivare a Buffon si parla di Frey. Lui sta a bene a Firenze, a un bel rapporto con Prandelli. A mio avviso è un grande allenatore, per lui parlano i numeri. Mio fratello è molto legato dai tempi di Verona. Attualmente Seba è molto impegnato per tornare il prima possibile in campo, ha rinunciato anche a parte della sua pausa Natalizia per recuperare velocemente. E’ molto concentrato sulla ripresa, anche lui dà poca retta a queste voci. Certamente posso dire a livello personale che fa sempre piacere l’interesse di una squadra come il Milan, di fama internazionale. Se dovesse concretizzarsi la trattiva ne sarei felice ed orgoglioso. Io nel frattempo, però, penso al Modena”.