MUTU-CASSANO, Sfida tra atipici
Riportiamo alcuni passaggi dell'articolo del Secolo XIX che descrive quella che domenica prossima potrebbe rivelarsi una sfida decisiva, il duello a distanza tra Adrian Mutu e Antonio Cassano, due giocatori per definire i quali si potrebbe utilizzare il neologismo coniato da Carlo Ancelotti per Ronaldinho: trecante. E se i rossoneri vogliono il fuoriclasse brasiliano e sperano di schierarlo nella prossima Champions, "Samp e Fiorentina ambiscono allo stesso posto e cercano di conquistarlo con i loro trecanti, Cassano e Mutu. Uomini con caratteristiche per molti versi simili, non solo nell’aspetto (vedi la voce tatuaggi): sovrani del dribbling, pittori dell’assist, teste un po’ matte. Che si capiscono: all’andata, dopo l’ammonizione funesta per il barese, che gli faceva saltare la Roma, il romeno fu il primo a consolarlo. Tuttavia Cassano, sebbene in blucerchiato parta prima punta, ha più del fantasista puro, dà il meglio nell’ultimo passaggio e nella serpentina: infatti subisce molti più falli del viola.
Mutu va con più facilità, stando ai numeri di questo campionato e non solo, al tiro e al gol. Vien da chiamarlo trepunta, trequartista e punta, ma il rischio è confondere con la coperta. Trecante può bastare. Atipici, li avrebbe definiti Gianni Brera. Il quale coniò il termine per gli estrosi insofferenti alla disciplina tattica, gente alla Sivori e alla Rivera, con cui Gioann aveva un conto aperto (come Michel Platini con Roberto Baggio, che definì ironicamente un nove e mezzo)".