MUTU, all'Inter controllato da detective privati
Non solo Vieri (unico nome ammesso dalla società nerazzurra), Ronaldo e l'arbitro De Santis, ma anche Adrian Mutu e Vladimir Jugovic, giocatori dell'Inter sette anni fa, vennero fatti tenere sotto controllo da detective privati. E' quanto ha dichiarato agli inquirenti Emanulele Cipriani, titolare della società investigativa Polis d'Istinto. Cipriani, che è agli arresti domiciliari per la vicenda dei dossier illegali, ha reso queste dichiarazioni al pm Fabio Napoleone in un interrogatorio dello scorso 21 novembre. Cipriani ha spiegato al pm che si era trattato di un incarico ricevuto da Giuliano Tavaroli, l'ex capo della security di Telecom anche lui arrestato. "Mi chiese - ha ammesso - di svolgere un'attività investigativa approfondita comprensiva di pedinamenti e di rilevamenti su tutte le persone che questi giocatori frequentavano nella vita privata. L'attività - ha proseguito - si è contretizzata anche con appostamenti sotto casa e in pedinamenti, oltre che nella acquisizione di informazioni delle banche dati Sdi e anagrafe tributaria".Cipriani ha anche precisato di aver analizzato le società a cui i quattro calciatori "erano interessati".
Alla domanda sul perchè non avesse fatturato come Polis D'Istinto, Cipriani ha risposto: «Perché nelle intenzioni dell'Inter così come spiegatomi da Tavaroli era opportuno che l'investigazione non risultasse o comunque fosse difficilmente individuabile". E quando il pm gli ha chiesto i motivi per cui le investigazioni svolte nei confronti di De Santis e le persone della sua cerchia non erano state fatturate all'Inter, l'investigatore fiorentino ha ribadito: "Perché ancora una volta è stato Tavaroli a darmi questa indicazione. Per quanto riguarda la fattura dell'Inter ricordo di averla consegnata a mano direttamente a Tavaroli".