MONTOLIVO, Tutto sulla questione Olimpiadi
Olimpiade o preliminare che sia, tutti vogliono Riccardo Montolivo. La Fiorentina, in tal senso, è stata molto chiara e per bocca del suo direttore sportivo ha già fatto sapere che gradirebbe di gran lunga poter contare sul centrocampista in occasione della doppia sfida di agosto. Una sfida che vale la qualificazione ai gironi di Champions League, una sfida che (Corvino dixit) i viola vogliono disputare con il miglior organico possibile. Peccato che, di contro, le indiscrezioni che filtrano dal clan azzurro, e dal commissario tecnico Casiraghi, indicano una volontà identica. Il torneo Olimpico di Pechino vedrà la Nazionale impegnata quattro anni dopo il bronzo di Atene e, di certo, il c.t. vorrà con sé un gruppo all'altezza. Risulta dunque difficile capire come andrà a finire, anche perché il problema non sembra riguardare soltanto la Fiorentina. Pochi giorni fa, del resto, alcune dichiarazioni di Galliani su Bonera hanno sollevato un nuovo polverone. Ma allora chi deciderà del futuro, in Nazionale Olimpica, di Montolivo? E ancora, quale sarebbe la scelta migliore? Cesare Maldini, ex commissario tecnico dell'Under 21, della Nazionale Maggiore e sulla panchina azzurra in occasione di ben due Olimpiadi, a Barcellona nel 1992, e ad Atlanta quattro anni più tardi, è convinto che a decidere saranno i viola. “C'è sempre stato questo problema, soprattutto per le squadre impegnate nelle qualificazioni alle competizioni europee – conferma Maldini – del resto gli interessi dei club e del CONI non possono coincidere. La preoccupazione dei viola è comprensibile, perché il torneo olimpico non è uno scherzo. Si tratta di una competizione particolare, in un ambiente nuovo, e di sicuro molto dispendiosa fosse solo per la lontananza di Pechino. Al tempo stesso, però, è un'esperienza importante a livello umano e professionale.
I calciatori si ritrovano a contatto con ogni altro atleta, e capirei perfettamente se Montolivo chiedesse di andare. Detto questo, credo che alla fine l'ultima parola spetterà comunque alla Fiorentina e alla sua dirigenza”. Per Dino Zoff, commissario tecnico della Nazionale negli europei olandesi del 2000, spetta invece alla Federazione prendere una posizione chiara. “E' una situazione delicata, identica a quella sollevata dal Milan per Bonera, perché comunque vada a finire qualcuno rimarrà scontento – esordisce Zoff – anche se il calcio non è mai stato il principe degli sport olimpici, ultimamente l'Olimpiade è diventata una vetrina importante e prestigiosa anche per i calciatori. A prescindere dalle scelte dei singoli, comunque, credo che oltre al CONI e alle società, dovrebbe intervenire la Federazione e assumersi le proprie responsabilità. Anche perché il rischio è che ci siano disparità fra i giocatori appartenenti a diversi club, e non lo troverei corretto”. Chi l'ha giocata l'Olimpiade, però, conosce bene il valore dell'esperienza. Salvatore Bagni, fresco commentatore Rai negli ultimi europei e soprattutto capitano dell'Italia Olimpica a Los Angeles nel 1984 (quando per la prima volta vennero ammessi calciatori professionisti), non ha dubbi: deve essere Montolivo a scegliere. “Le Olimpiadi sono sempre una grandissima occasione, di sport e di vita. Però impongono anche un notevole sforzo, perché al di là degli spostamenti ti ritrovi a giocare senza pause. Trovo giusto che sia il calciatore stesso a decidere. Anche perché a settembre lo immagino già in campo con la Nazionale maggiore, quindi non deve temere di rimanere fuori dal giro azzurro”.