MONTOLIVO, studio da leader
E' partito da un Oratorio bergamasco ed è stato scoperto da un prete di provincia, Don Marco. Quel ragazzino che giocava sul Campo dell'Oratorio di Caravaggio oggi è il presente e, certamnete, il futuro della Fiorentina. Riccardo Montolivo non si nasconde e dichiara : "Mi piacerebbe essere alla guida della Fiorentina del futuro. Ho molto lavoro da fare per ottenere progressi. La poloarità viene e va, lo dico perchè in carriera sono andato e tornato indietro. L'unico punto fermo, che dà continuità, è il lavoro."
Qual'è la forza di Montolivo?
"Credo che si nasconda dentro, nell'equilibrio e nella consapevolezza di me stesso."
Qualè il momento più bello del calcio?
"Per me lo spogliatoio. Mi piace molto starci dentro, passarci parecchi minuti a chiacchierare, respirare l'aria del gruppo."
Dove ti piace giocare?
"Mi piace giocare mezz'ala, dividermi tra la fase di impostazione e quella di profondità. Devo ancora migliorare nel tiro e nel numero di gol. Ne ho fatti molti con la nazionale, purtroppo meno con la maglia viola."
Ti sei stancato di sentirti paragonare ad Antognoni?
"Un pochino sì. Vorrei essere soltanto Montolivo.
Basta che faccia un cross per sentirmi dire che ho fatto un lancio alla Antognoni".
Hai detto: "Questa città sembra un libro di storia accanto all'Arno".
"Lo ripeto. Passeggi per il centro e quasi ti gira la testa. Ogni angolo, ogni palazzo, ha un interesse storico. Io vivo a Campo di Marte, vicino alo Stadio, alla sera ceno quasi sempre con Pazzini e Gamberini, i miei amici più stretti qui alla Fiorentina. Per il resto mi piace giocare alla Playstation".
C'è un compagno al quale vorresti assomigliare?
"Ammiro molto Liverani. In estate si parlava di un dualismo tra noi due, invece abbiamo trovato un dialogo sia in campo che fuori. "
Altri "tutor"?
"Ho la fortuna di avere un tecnico come Prandelli."