MONDIALE U20, L'undici ideale del torneo

17.10.2009 14:03 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Di Malù Mpasinkatu per Tuttomercatoweb.com
MONDIALE U20, L'undici ideale del torneo
FirenzeViola.it

Fine della manifestazione, ma inizio di una nuova strada per molti dei protagonisti che hanno incollato dirigenti e semplici appassionati alle televisioni durante questo spettacolare Mondiale Under 20.
Innanzitutto complimenti al Ghana: è il loro pimo titolo, meritato se non fosse solo per la storia che la nazionale africana ha sempre avuto a livello giovanile.
In questo mese abbiamo provato a porre una lente d'ingrandimento su praticamente tutti i protagonisti principali della rassegna, guardando con una particolare attenzione quei prospetti ancora ignoti al grande pubblico, o che comunque non hanno ancora intrapreso la strada per il vecchio continente.
A questo proposito, nell'ultimo appuntamento che avrà come oggetto il torneo egiziano, trovo interessante costruire una formazione tipo, un top team di campioni del domani sui quali mi sento di scommettere e che credo possano avere un futuro anche nella nostra serie A.
Partendo dal modulo, mi viene da schierare un 4-3-3 piuttosto spettacolare e veloce nei suoi interpreti, il modulo che ha permesso, tra le altre cose, al Brasile di imporsi come la squadra più spettacolare della rassegna.
Proprio dalla Seleçao arriva la prima pedina del reparto arretrato. Abbiamo già parlato di lui, si tratta di Douglas, terzino destro del Goias che ha tutte le caratteristiche fisiche, tecniche e mentali per sfondare anche in grandissimi palcoscenici. Può ripercorrere in toto la strada dei suoi illustrissimi predecessori che hanno preso in consegna la prestigiosa corsia destra della nazionale verdeoro. Sull'altra fascia inserisco invece un prodotto del vivaio nostrano come Alessandro Crescenzi, scuola Roma, che ha confermato le sue grandi doti nonostante la tenera età. La coppia centrale è uno dei punti forti della squadra, in quanto in grado di unire alle indubbie doti fisiche, anche capacità tecniche sopra la media e piedi praticamente da registi arretrati.

Gli interpreti sono il leader degli Emirati Arabi Hamdan Al Kamali, attualmente all'Al-Wahda ma corteggiatissimo dal Portsmouth,ed il camerunense Enow Tabot, in forza agli slovacchi dell'Interblock Ljubljana.
Reparto nevralgico del campo, bisogna fare sul serio, e mettendo un mastino come Emmanuel Agyemang-Badu ghanese in forza all'Asante davanti alla difesa, non si corrono rischi: è lui l'uomo che, con il rigore decisivo, ha scritto la storia. Completano il reparto due funamboli dediti al sacrificio, come l'ungherese Andras Goosztonyi del MTK Hungária FC ed il coreano Kim Min Whoo (Yonsei University).
La differenza, come spesso accade, la fa l'attacco. Terminale della manovra sarà il ghanese campione del mondo Dominic Adiyiah, attualmente di proprietà dei norvegesi del Fredrikstad; supportato dalla classe e dalla fantasia del duo latino composto da Alex Teixeira, brasiliano del Vasco da Gama, e dal venezuelano Yonathan Del Valle, ancora in patria al Deportivo Táchira.
Ovviamente non ci siamo scordati del portiere, ma per il ruolo ogni dubbio pare essere superfluo: troppa la differenza tra la saracinesca ungherese Péter Gulácsi, non a caso già prelevato dal Liverpool, e tutti gli altri pariruolo.
Per concludere la top 11, non può mancare anche il miglior tecnico messosi in evidenza in Egitto. A tal proposito mi piace "premiare" l'inatteso cammino del Costa Rica, guidato magistralmente da Rónald González, un mister in grado di ottenere il massimo dai suoi giocatori.
E con 11 così…