MOGGI, Avanti a tutto campo
Le indagini «portano a ipotizzare che Moggi abbia continuato a esercitare la propria influenza su certi settori del mondo del calcio, mantenendo attivi i propri interessi attraverso dirigenti di società e operatori del mercato calciatori, alcuni già comparsi nelle passate indagini poiché strettamente legati al gruppo facente capo a Moggi». È una delle considerazioni dei carabinieri del Reparto operativo di Roma.
Considerazioni svolte nell’informativa di 409 pagine trasmessa ai pm Beatrice e Narducci, titolari dell’inchiesta di Calciopoli. Sono riportate sette telefonate tra Moggi e l’attuale ds della Juventus Alessio Secco (al quale Moggi suggerisce di prendere le difese dell’allora allenatore Deschamps), nonché tre conversazioni con l’ex vicepresidente bianconero Roberto Bettega. Moggi parla inoltre con il presidente del Torino Urbano Cairo, con l’allenatore granata Gianni De Biase, con il direttore generale del Genoa Stefano Capozzucca, con l’ex direttore generale della Fiorentina Fabrizio Lucchesi, con Rino Foschi, direttore sportivo del Palermo, l’allenatore Carlo Mazzone, il presidente del Livorno Aldo Spinelli. Moggi conversa in una circostanza anche con Leonardo Meani, ex addetto del Milan al settore arbitri coinvolto nella precedente inchiesta. Secondo i carabinieri, inoltre, Luciano Moggi ha tentato di «sviluppare campagne mediatiche finalizzate a screditare vari personaggi». In conversazioni telefoniche, un poliziotto della Digos di Roma chiede a Moggi di procurargli biglietti per Roma-Manchester del 3 aprile scorso. E Moggi in un’altra conversazione chiede «una trentina» di biglietti per Italia-Romania del 7 febbraio 2007 a Siena.
Le telefonate con Secco È Moggi a chiamare. Alle 19 e 38 del 10 aprile.
Moggi: “Stà a sentire... adesso tè devi fà’na cosa”.
Secco: “Sì”.
M.: “Devi dire che sembrano assurde tutte le critiche a Deschamps. Siamo primi in classifica e abbiamo avuto 10mila infortuni”.
S.: “Certo”.
M.: “L’allenatore ha fatto bene. L’allenatore resta con noi. L’allenatore praticamente ha la fiducia dei giocatori. Fallo... Fallo questo perché...”.
S.: “Certo”.
Moggi: “Vogliono crearci dei problemi”.
S.: “Ok. Ok. Va bene”.
M.: “Mi fai questo qui che è la cosa più importante”.
S.: “Va bene. Va bene”.
Le telefonate con Bettega Il 23 febbraio 2007, Bettega chiama alle 9.19: «Vedo alla fine dell’anno cosa devo fare. Però ti devo raccontare una cosa strana. Ho parlato con D’Onofrio e ha accennato alla trattativa che c’era fra... e questo... canadese per la questione del Marsiglia... due giorni fa mi chiama invece l’amico libico... dice io gli ho detto che non c’è nessuno meglio di Moggi e Bettega...”
Moggi: “Ci andiamo assieme ao’...”.
Bettega: “Allora io gli do la conferma”.
Moggi: “Dagli la conferma”.
Il 26 febbraio parlano di Gheddafi junior.
Moggi: “Pronto. Che è successo, ao’?”.
Bettega: “È successo che ha mandato... ingegnere dicendo siamo in ritiro con la squadra, bisogna riposizionarlo e ci sentiamo”.
Moggi: “Ma chi è questo qui? È italiano questo?”.
Bettega: “Nooo. È Sadi”.
Moggi: “Ah. Sadi”. Bettega: “Adesso si allena con la Samp”.
Moggi: “Oh, vediamoci domani sera a cena a casa mia, si fa du’ chiacchiere dai”.
Mazzei e la televisione In questa telefonata con Gennaro Mazzei, ex designatore dei guardalinee, si fa riferimento a un’imminente trasmissione televisiva:
Moggi: “Ma... molto cauto, ma puoi dire tranquillamente la verità... molto cauto significa che telefonavano tutti”.
Mazzei: “A sì sì, ma questo non era, non è un problema...”
Moggi: “Io i particolari non li conosco (ride) che noi ci siamo sentiti più ora che quando stavo in attività, perchè io non è che facevo tanti discorsi, però ovviamente tu sai chi telefonava, giornalisticamente devi dire: Sì, mi telefonavano”.
Mazzei: “Dico la verità, sotto l’aspetto che non chiamavano solo me, ma ho assistito anche alle telefonate di Bergamo e Pairetto e chiamavano tutti... chiamavano tutti e chi più... di tutte le società di serie A e B quasi, quindi questa era una cosa normalissima, ma non è che veniva data retta a una telefonata o a un’altra”.