Moggi, ancora guai!
Fonte: EUROSPORT - eurosport-it.com
Associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite minacce e violenza privata. Questi i reati contestati a tutti gli indagati (Luciano Moggi, il figlio Alessandro, Franco Zavaglia, Davide Lippi, Riccardo Calleri, Luciano Gaucci, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo) ad eccezione dell'ex patron del Perugia, Gaucci il quale è imputato solo per illecita concorrenza. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai pubblici ministeri di Roma Maria Cristian Palaia e Luca Palamara.
L'inchiesta della magistratura romana ha riguardato prevalentemente le pressioni esercitate dalla Gea su numerosi calciatori affinché rinnegassero i loro originali procuratori per affidarsi alla società. Ciò, secondo l'ipotesi di accusa degli inquirenti, avrebbe consentito agli atleti, di ottenere maggiori tutele in sede di rinnovo contrattuale o di trasferimento a club blasonati. Tra le procure finite al vaglio dei pm romani quelle di David Trezeguet, Nicola Amoruso, Davide Baiocco e Giovanni Tedesco. Ad un ex calciatore della Juve, Giorgio Chiellini, sarebbe stata prospettata anche la convocazione in nazionale grazie a Davide Lippi, figlio dell'ex ct campione del mondo.
Secondo i pm Palaia e Palamara, Luciano e Alessandro Moggi, nonché Franco Zavaglia sarebbero stati i promotori del sistema di potere che avrebbe portato la Gea World ad esercitare una funzione dominante nel mondo del calcio. Nel capo di imputazione si afferma che i tre avrebbero creato la Gea per "acquisire il maggior numero di procure sportive, tramite esse, ottenere un potere contrattuale in grado di incidere in maniera determinante sul mercato calcistico, per condizionare la gestione dei calciatori e, di riflesso, quella di svariate squadre del campionato di calcio". Tra queste il Siena, la Reggina, il Messina, il Crotone e l'Avellino. Dominus della situazione, per gli inquirenti, era Luciano Moggi il quale - è detto nel capo di accusa - poteva sfruttare il "potere e la forza di intimidazione derivategli dai metodi usati nella sua ultratrentennale esperienza nel mondo del calcio e la capacità di sopraffazione che sempre più aveva acquisito sui giocatori, su taluni dirigenti delle società di calcio, nonché sugli organi proposti al controllo dell' attività degli agenti dei calciatori e, quindi, anche nei confronti dell' attività svolta dalla stessa Gea".
A Zavaglia, inoltre, la Procura contesta anche il reato di violazione fiscale in relazione alla contraffazione di fatture emesse dalla società "Eugenio Marinella" per l'acquisto fittizio di migliaia di cravatte. Circostanze, per gli inquirenti, adottate per evadere le imposte nel periodo 2002-2005 degli elementi passivi fittizi.
Quanto alle posizioni di Chiara Geronzi, ex socia Gea, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini, ex dipendenti della società, finiti nel registro degli indagati in relazione all'acquisizione della procura di Alessandro Nesta da parte della Gea, nella richiesta di archiviazione si sottolinea, che nei loro confronti non sono emersi fatti penalmente rilevanti.