MILAN, Inzaghi e "Gila" a turno
Se davvero, come sostengono in Spagna, Ronaldinho fra un anno dovesse arrivare al Milan, il più contento sarebbe Carlo Ancelotti: «Aspettiamo. Siamo qui a braccia aperte...», sorride l’allenatore rossonero ma forse gradirebbe anche un rinforzo immediato a centrocampo, Emerson o Motta. «Sono due ottimi giocatori ma per me il mercato è chiuso», assicura il tecnico alla vigilia del Trofeo Tim contro Inter e Juve, prima verifica seria verso la Supercoppa europea. L’obiettivo è fare bella figura. «Queste partite - spiega Ancelotti - servono per avvicinarci alla condizione migliore».
«Stiamo diminuendo i carichi di lavoro, siamo più brillanti. Il risultato in questo momento è l’ultimo pensiero, ma abbiamo voglia di giocare bene». E alla causa sarà utile il ritorno di Pippo Inzaghi, bloccato a inizio preparazione da un fastidio al flessore, che stasera si alternerà ad Alberto Gilardino. «Inzaghi non è al 100% ma deve iniziare a giocare, un po’ alla volta, per migliorare la condizione», spiega Ancelotti, che nelle due mini-sfide da 45’ ruoterà tutti gli uomini, «tranne Ronaldo per il quale bisognerà aspettare dopo il Trofeo Berlusconi».
Da adesso, quindi, si fa sul serio e i risultati del precampionato, fin qui non esaltanti (come del resto quelli di Inter e Juve), vanno presi con le molle: «La preparazione delle squadre straniere - si giustifica - è più leggera, cercano di entrare in forma subito e non danno la stessa importanza delle italiane ai carichi iniziali. Le gambe dei nostri giocatori adesso sono più appesantite, ma la preparazione a medio-lungo termine dà i suoi frutti». «Noi stiamo lavorando senza intoppi. Non ho preoccupazioni - sorride il tecnico -.
Di cosa mi dovrei preoccupare? Di una squadra che ha vinto la Champions? Partiamo con meno difficoltà e con giocatori che l’anno scorso non c’erano: Nesta, Oddo, Kaladze, Ambrosini. L’attacco non ha bisogno di verifiche, e poi un attaccante l’abbiamo già preso».
Il giovane Pato, appunto, anche se sarà disponibile solo a gennaio. Ancelotti, in vista della prima sfida stagionale, dà pure uno sguardo negli spogliatoi degli avversari diretti per la corsa scudetto. «La Juve - spiega - sta cercando un nuovo equilibrio. Incuriosisce perchè al nucleo di base composto da giocatori forti come Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet, si inseriscono giovani come Nocerino e Criscito che danno entusiasmo e freschezza. Ranieri avrà da lavorare ma ha il materiale per farlo». E l’Inter? «E’ la solita grande squadra. Per ora Mancini ha ruotato un po’, ma l’ossatura base salterà fuori».
Ma è il Siviglia, avversaria il 31 agosto nella Supercoppa europea, la prima vera preoccupazione di Ancelotti: «E’ una squadra pericolosissima: ha la stessa aggressività e lo stesso ordine del Liverpool, ma maggiore velocità e abilità nel gioco d’attacco. La squadra che schiererò in Supercoppa è già abbastanza definita, non ha bisogno di provare nessun tipo di automatismo, è solo una questione di condizione»