MIHAJLOVIC, La Fiesole lo contesta
Finisce tra i fischi. E in mezzo un coro. "O Sinisa salta la panchina". Pochi? Tanti? Non importa. La voce del dissenso si è fatta sentire. Il campionato della Fiorentina è finito ieri, nell´ennesima partita triste, e la Fiesole ha lanciato il suo messaggio: basta con Mihajlovic. Adesso tocca ai Della Valle decidere. E lo devono fare in fretta perché il futuro si costruisce oggi.
Ieri Andrea ha guardato scorrere una partita senza emozioni. Mihajlovic ha sbagliato approccio e formazione, ci ha messo più di un´ora per ricominciare. E non è la prima volta che succede. Cerci è inadeguato, il resto si è smarrito. Un calcio un po´ troppo approssimativo per coinvolgere la gente. Per questo dalla Fiesole è partito quel coro, e se non ci sarà un segnale vero di rinnovamento è probabile che l´anno prossimo gli abbonati saranno ancora meno.
Battere la Juve non era impossibile, però ci voleva una squadra diversa, soprattutto nell´approccio alla partita. Invece niente. A parte Behrami, Montolivo e Vargas gli altri si sono visti poco. Soprattutto davanti, dove si è perso quasi tutto. Gilardino è un giocatore svuotato, e nemmeno Mutu stavolta ha fatto il fenomeno.
C´erano quasi 35 mila persone ieri al Franchi, il record di quest´anno. Tutti lì a sperare che la Fiorentina potesse avere un sussulto di orgoglio. Era l´ultima occasione, la partita dell´anno, novanta maledetti minuti di passione. Invece è stata una delle partite più noiose viste quest´anno. Il gioco? Un optional. A parte qualche rara intuizione e i cross di Vargas non si è visto altro. Anzi sì, i fischi per Felipe Melo e quelli per Toni. "Noi cantiamo solo per la maglia" hanno urlato gli ultrà. Poi quel messaggio affidato ancora alla voce della curva: "O Sinisa salta la panchina".