MENCUCCI, Conte ha stancato, la Viola è carica
Queste le parole dell'amministratore delegato Sandro Mencucci interventuo questa sera a RadioBlu nel corso del programma Viola nel cuore: ''Sono a cena con la squadra; è bene caricarla questa sfida: mi sono stancato di certi discorsi che sento fare altrove; durante la settimana in maniera pacata ho voluto ricordare a tutti di mantenere toni tranquilli e di non parlare di piagnistei o presunti torti subiti. Ricordiamoci che a Parma ci hanno dato un 'rigorino' per le lamentele della squadra gialloblù. Sentire l'allenatore della Juventus che oggi ha pianto non mi fa piacere: adesso basta. Non dobbiamo condizionare l'arbitro prima ancora che entri in campo. Non si fa così. La squadra è carica, Andrea Della Valle è qui con loro, dormirà con loro e tutta la piazza è ugualmente scoppiettante. Le motivazioni per la partita con la Juventus vengono da sole: è la nostra gara e domani sera, porca misera (testuale n.d.r.), dobbiamo farla nostra! Ci sarà solo Andrea domani sera, non Diego, ma sicuramente anche l'ex patròn farà sentire tutto il suo appoggio ed il suo calore per la gara di domani. Rossi ha imparato a capire l'importanza della sfida di domani sera. Ci sarà anche il bandierone sulla Torre di Maratona.
La Juve è più forte della Fiorentina e pertanto non trovo giusto che da Torino si tenti già stasera di condizionare l'arbitro. Noi siamo certi che domani assisteremo ad una gara regolare. Il video su Borgonovo? Stefano è uno di noi e saprà che domani tutti tiferanno anche per lui, dato che anche lui certamente domani sera tiferà viola. Ieri ho parlato con Cerci: nessuno gli potrà dire nulla sul pallonetto fatto a Catania. Lui deve giocare d'istinto. A noi fiorentini basta poche cose per accedere l'entusiasmo: se segnerà e farà bene domani sera, non accenderà una fiammella: accenderà un falò. Domani sera saremo intorno alle 33.000 presenze. I mini-abbonamenti stanno andando molto bene. I ragazzi in campo devono uscire con la bava alla bocca domani e noi allo stadio dovremo andarcene con le gole rosse per le urla''.