MANDORLINI, Sono stato duro con Pazzini e Montolivo
Dopo aver guidato il Sassuolo nella scorsa stagione, Andrea Mandorlini è ancora senza squadra pur essendo stato accostato a diverse panchine traballanti. Ora, a cercarlo, sono i romeni del Cluj e ai nostri microfoni commenta questa possibilità oltre alle situazioni dei campionati di serie A e B.
Mister, ci conferma l'offerta ricevuta dal Cluj?
"Confermo questa proposta, sto valutando se fare questa esperienza o meno. Posso solo dire che non credo di esser già da domani su questa panchina, è ancora una possibilità remota".
Non è convinto di andare all'estero?
"Mi affascina fare un'esperienza all'estero, però quando arriva la proposta non dico che sei scettico, ma almeno sorpreso. Ora rifletterò con calma e deciderò cosa fare".
Vedrà anche quello che succede domenica in Italia?
"No, deciderò indipendentemente da questo. Non aspetto di vedere la situazione italiana, anche perché ormai molte panchine dove potevo andare sono occupate. Prenderò in esame tutto e deciderò, ripeto, con calma".
Cosa pensa della serie A di quest'anno?
"Credo che stia rispettando i pronostici, con Inter e Juve forti e che stanno facendo bene. All'inizio mi ha sorpreso il Milan, ma ora sta dimostrando di aver fatto la scelta giusta e di esser una squadra buona. Credo comunque che anche quest'anno sarà difficile battere l'Inter".
Che differenza c'è fra la sua Inter e quella di Mourinho?
"Non si possono fare paragoni. L'Inter di Mourinho è fortissima, ma è una squadra internazionale. Da un po' di anni ha un enorme parco di stranieri, mentre la nostra era prevalentemente italiana con qualche straniero. Sono forti entrambe, noi abbiamo vinto, ma auguro a quella di Mourinho di vincere più di noi".
Preferirebbe una squadra più 'italiana'?
"Da tifoso sono contento, ma chiaramente mi piacerebbe vedere qualche italiano in più. Comunque si va verso la globalizzazione e tutti questi stranieri, che sono anche grandi campioni, non ci devono stupire. Nostalgia per gli italiani c'è, ma se poi sei una squadra che ha questo rendimento in campionato va bene anche così".
Cosa pensa delle critiche mosse a Santon?
"Purtroppo ai giorni nostri si fa troppo caso a determinate cose, ma si devono anche accettare i momenti negativi, soprattutto se si tratta di giocatori giovani. Ci vuole pazienza, Santon è un ragazzo giovane e deve crescere. Io posso assicurare che si impara tanto anche nei momenti negativi e non giocando".
E' giusto usare carota e bastone come Mourinho sta facendo con Balotelli?
"Anche con me, da giocatore, sono stati usati bastone e carota e l'ho poi fatto anche io da allenatore. Ogni tanto ci vuole, il ragazzo è intelligente, al di là delle stranezze, e capisce che Mourinho lo fa per il suo bene".
Montolivo e Pazzini, suoi ex giocatori, meritano i Mondiali?
"Glielo auguro, sono due ragazzi eccezionali. Anche con loro ho usato qualche metodo duro, ma hanno capito che lo facevo per il loro bene. Ora stanno facendo una crescita importante e non posso che augurargli con tutto il cuore i Mondiali".
Pazzini non ha avuto fortuna a Firenze, mentre a Genova è diventato un idolo
"Pazzini ha avuto a che fare prima con Toni, poi con Gilardino. Lui si è stancato e ha fatto una scelta diversa, ma non devono essere colpevolizzati né lui, né Prandelli. Sono scelte che si fanno. Pazzini, del resto, a mio avviso a Firenze ha fatto bene. Non era semplice avere davanti uno come Toni che, qualche anno fa, era uno dei più forti attaccanti del mondo".
Montolivo, invece, a differenza dello scorso anno sta facendo bene
"Ci può stare, non sempre si può giocare ai massimi livelli anche se lui, come carattere, lo vorrebbe".
Qualcuno l'ha accusato di non essere maturo
"No, lui è sempre stato più che maturo per la sua età".
Si parla di un Prandelli a vita a Firenze, anche come dirigente
"Sta facendo benissimo, auguro alla piazza di Firenze di tenerlo ancora e poi si vedrà. Prima facciamogli fare l'allenatore e poi vedremo quali saranno le sue scelte".
Qualcuno lo ha anche avvicinato alla Nazionale
"In questi giorni l'ho letto anche io. E' chiaro che ora, e a maggior ragione dopo i Mondiali, ci sarà il toto allenatore".
Cosa pensa della serie B?
"Quest'anno il campionato di serie B è livellato verso il basso, non ci sono grandi valori tecnici. Le squadre forti sono rimaste indietro e c'è la sorpresa di squadre come Cesena, Padova e come siamo stati anche noi lo scorso anno col Sassuolo".
Alla fine prevarrà il valore tecnico o la sorpresa?
"Io prevedo anche un valore sorpresa. La Reggina la vedo troppo lontana e il Torino, anche se non ha reso come volevano i tifosi, riuscirà a salire. Ne sono convinto".
Quale sarà la sorpresa alla fine?
"L'Ancona".