MANCA CONTINUITÀ, AUTOSTIMA. DOMANI VOGLIO I TRE PUNTI

16.12.2011 13:06 di  Stefano Borgi   vedi letture
MANCA CONTINUITÀ, AUTOSTIMA. DOMANI VOGLIO I TRE PUNTI
FirenzeViola.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Delio Rossi alla vigilia di Fiorentina-Atalanta. Si comincia con la convocazione di Babacar: "Il ragazzo è stato spesso impegnato con la primavera ma ho sempre pensato che ci possa stare nella rosa della prima squadra".

Su Salifu: "Paragoni? Difficile, è un ragazzino del '92, ma lui ha personalità. L'ho visto a San Siro, è entrato benissimo, è un centrocampista molto reattivo, deve migliorare la fase di possesso, ma niente paragoni".

Sull'Atalanta: "Conosco l'ambiente, ho conosciuto anche il nuovo presidente (Percassi ndr.) C'è un forte connubio con la città, c'è grande senso d'appartenenza, e questo i giocatori lo avvertono. Quando poi vieni dalla B, e per giunta con la penalizzazione, o parti male, o hai una spinta in più. E poi hanno Denis in attacco, Cigarini a centrocampo...buoni giocatori. E' senza dubbio una sorpresa".

Sui 4 punti nel ciclo di ferro appena finito, e sulle prossime partite apparentemente più abbordabili: "Credo ce li siamo meritati, io penso a domani. Con l'Atalanta partita molto delicata, con i tre punti lavoriamo in un modo, senza i tre punti lavoreremo in un altro".

Sul senso d'appartenenza e sui giovani: "Il senso d'appartenenza ce l'hanno sopratutto i giovani, che già vivono la squadra, vengono dal vivaio, nascono in un certo contesto. Però con i giovani bisogna stare attenti, per lanciare un giovane io ci devo credere. Attenzione però, io preferirei lavorare con i giovani: maggiori soddisfazioni, meno problemi, non può esistere una grande squadra senza un grande settore giovanile. Ricordo come era il Torino: negli spogliatoi c'era per prima la porta dei bambini, e per ultima la prima squadra. Se eri bravo, anno dopo anno guadagnavi una porta e ti dava grandi motivazioni. Poi era importante anche vedere passare quelli più bravi che andavano a spogliarsi all'ultima porta. Anche questo era importante, a me piace molto questo".

Su Cerci: "Sta meglio anche se è stato un infortunio subdolo. Comunque è convocato e potrebbe far parte della partita".

Su Nastasic, Natali, e la scala gerarchica: "Io non guardo contratti, palmares o colore della pelle. La gerarchia te la da il campo, te la da il rendimento, l'esempio, non l'ho mai fatta in base all'età. La scala gerarchica te la devi guadagnare, certo chi ha più anni è avvantaggioato, ha più esperienza. Ma nessun vantaggio, solo meritocrazia".

Sulla condizione fisica: "La squadra sta meglio. Stiamo facendo un lavoro che sul breve potrà dare dei problemi, ma sul lungo periodo darà risultati. Il campionato è lungo, ora c'è la sosta dove potremo lavorare in maniera massiccia."

Sul tavolo della pace: "Non mi ineteressa, io lavoro sul campo. Per me la partita finisce al 90', il resto non m'interessa".

Sul Franchi come un fortino: "Chiariamo: l'attaccamento alla maglia lo voglio sia in casa che fuori. Se c'è disparità di rendimento è perchè in casa la squadra si sente più sicura, ed è normale".

Su Jovetic: "E' importante, perchè non vincono gli schemi, vincono i giocatori. Sennò non esisterebbero le categorie. Certo se sei organizzato è più facile. Per esempio: Jovetic è un ottimo giocatore, e se lui ha un raffreddore e non sei organizzato è inutile giocare".

Sulla classifica: "Dobbiamo rapportarci a quanti punti abbiamo e renderci conto che la situazione è questa (il riferimento è al fatto di giocare da provinciale ndr.) Giocare da provinciale non è un errore, anche per un grande squadra, se vuol dire impegnarsi al massimo, gettare il cuore oltre l'ostacolo, allora va bene. Il problema principale di questa squadra? La mancanza di continuità e la conseguente mancanza di autostima". 

Su Vargas: "Vargas è un ottimo giocatore ma da lui pretendo di più. Lui è uno dei migliori, pretendo di più non tanto come giocate, quanto come atteggiamento in campo, presenza in campo. Lui è uno dei migliori, come Jovetic, Gilardino, allo stesso modo".

Sul mercato di gennaio: "Abbiamo parlato con la società, ed io ho espresso la mia idea. A gennaio, però, non puoi pensare di stravolgere la squadra, a gennaio rischi di prendere un gatto per un cane. Cambiare per cambiare non serve, se è un cambio funzionale va bene, ma non posso far favori o fare contenti i procuratori. E poi, se compri all'estero bene, sennò vai a prendere una riserva di un'altra squadra. Ho individuato due ruoli, vediamo..."