LIVORNO SIENA EMPOLI, A quota zero si batte i denti

04.09.2007 10:07 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Chi si aspettava uno Spinelli furioso, pronto a mettere il tecnico Orsi sulla graticola, questa volta deve rimanere deluso. Nonostante le due pesanti sconfitte (contro Juventus e Palermo), le nove reti subite, il patron amaranto continua a predicare ottimismo. «Lo avevo detto che ci sarebbe stato un un periodo di passione — spiega Spinelli —, stiamo giocando senza i due centrocampisti titolari (Giannichedda e Dhorasoo, ndr) e inoltre Tavano e Tristan devono ancora ritrovare la migliore condizione fisica. Sono convinto che una volta recuperati, potremo vedere il nuovo Livorno. Anzi dirò di più, quest’anno abbiamo messo in piede la squadra più forte della mia gestione». Inevitabile però la domanda sul tecnico Orsi, contestato così come la squadra al termine della «disfatta» con il Palermo. «Orsi gode della massima fiducia, bisogna dargli tempo. Certo che deve far tesoro degli errori commessi e di quanto si è visto in queste due prime gare di campionato».
Facile capire che il presidente si riferisca all’aspetto tattico. Nando Orsi infatti da quando si è seduto sulla panchina del Livorno ha sempre puntato sulla difesa a quattro. Una scelta che però non ha mai pagato viste le caratteristiche tecniche dei difensori amaranto. Infatti manca un centrale veloce e soprattutto due terzini naturali. Ed ecco che, come capitato nella gara con il Palermo, quando il Livorno trova davanti a se due attaccanti rapidi, la difesa va in «barchetta».

Sei anni fa l’attuale ct della Nazionale, Donadoni, alla guida degli amaranto in serie B, tentò questa soluzione ma dopo poche settimane fu costretto a giocare a tre i difesa con cinque centrocampisti. Da allora la squadra riprese a giocare diventando, pur da matricola, la rivelazione del campionato cadetto. Tornando ad oggi, non resta che sperare che anche Orsi faccia marcia indietro e cerchi di dare un assetto tattico più consono alle caratteristiche di questi giocatori.
Poi ci sono da risolvere i casi Amelia e Tavano. Il portiere, che ieri ha raggiunto Coverciano per la convocazione azzurra, deve ritrovare la giusta serenità e rendersi conto che almeno fino a gennaio è destinato a rimanere a Livorno. Bisogna che però faccia un bagno di umiltà e capisca che non c’è soluzione. Il futuro può essere dalla sua parte sempre che ritrovi quella serenità mentale necessaria ad un portiere per poter ricoprire questo ruolo.
DIVERSO il discorso di Ciccio Tavano. Sulle spalle pesa il ruolo che la piazza gli ha assegnato: quello di prendere il posto di Igor Protti. Il giocatore non è al top della condizione e si vede, però deve cercare di scuotersi e di calarsi nella parte. Orsi domenica ha certamente sbagliato a toglierlo dal campo dopo appena 35 minuti, però questo non deve essere un alibi. Tavano ha tutto per diventare l’uomo simbolo di questo Livorno, una squadra che ha come obiettivo primario la salvezza. Ma con Tavano, Bogdani e Tristan al top, sognare non è un’utopia.