LECH, Salamon positivo al test antidoping. Adesso...
Tramite un comunicato ufficiale, il Lech Poznan, ha annunciato che il proprio tesserato Bartosz Salamon dopo la partita di ritorno degli ottavi di UECL contro il Djurgårdens, è risultato positivo al test antidoping. Quest'ultimo, ha confermato la presenza di clortalidone, una sostanza usata per trattare problemi fisici e che non può apportare alcun beneficio in termini di miglioramento di prestazione del giocatore. Salamon, si legge nel comunicato sottostante, non è stato sospeso ed è libero di giocare fino a quando la questione non sarà completamente risolta.
"Martedì il Lech Poznań ha ricevuto informazioni secondo cui il campione A del test antidoping effettuato a Bartosz Salamon dopo la partita di ritorno con il Djurgårdens IF a Stoccolma ha dato un risultato positivo, che ha mostrato la presenza di clortalidone, una sostanza usata per trattare l'ipertensione e non apportare alcun beneficio in termini di miglioramento della capacità di esercizio del giocatore. Il giocatore non è stato sospeso ed è libero di giocare fino a quando la questione non sarà completamente risolta.
I test antidoping sono una procedura standard per ogni partita sotto l'egida della UEFA. Si tratta del primo caso di esito positivo in decine di test a cui i nostri giocatori sono stati sottoposti nelle ultime stagioni. Verrà chiarito come la sostanza rilevata sia entrata nel corpo del calciatore. Il giocatore non ha assunto farmaci o integratori alimentari senza il consenso e la consultazione dello staff medico del KKS Lech.
Faremo di tutto per chiarire la questione a nome di Bartek, della cui innocenza siamo convinti. Ha il nostro pieno sostegno. Con la nostra partecipazione, il giocatore si presenta alle organizzazioni antidoping con una richiesta di ripetere il test. Il Lech applica tutte le procedure previste dal regolamento dell'Agenzia Mondiale Antidoping (AMA). Pertanto, come club, siamo pronti a collaborare pienamente per chiarire la questione.
In primo luogo, abbiamo nominato una commissione indipendente di esperti che indagherà a fondo sulle circostanze. In secondo luogo, dichiariamo la nostra piena disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni, sia calcistiche (FIFA, UEFA, PZPN) che responsabili per le questioni relative al doping nello sport (WADA e Agenzia polacca antidoping - POLADA)".