KUZMANOVIC, Non mi fido del Torino
Strappare il quarto posto in classifica per rendere indimenticabile una stagione di per sé straordinaria. Zdravko Kuzmanovic lancia il suo appello. L’unica smorfia arriva soltanto quando qualcuno gli ricorda la sua esclusione dalle prossime Olimpiadi di Pechino. «E pensare che io, quei venti minuti con la maglia della Svizzera contro la Macedonia non volevo neppure giocarli. Mi dispiace tantissimo, anche perché giocatori come Kakà e Messi, solo per fare un esempio, vivranno un’esperienza indimenticabile». Dall’euforia ad un velo di tristezza in meno di mezzo secondo.
Le norme del calcio europeo prevedono che, pur avendo scelto di giocare con la nazionale maggiore serba, non possa essere inserito nella squadra olimpica a causa proprio della manciata di minuti giocati con la Svizzera Under 21 contro la Macedonia. Kuz, l’idolo della tifoseria viola, non si ferma davanti agli ostacoli. E guarda già al futuro prossimo. «Devo affinare le mie qualità in fase conclusiva: sono stanco di segnare così pochi gol, la rabbia è sempre tantissima a ogni mio errore. Ho fatto diversi progressi dal mio arrivo a Firenze ma la strada da percorrere è tanta».
Racconta dei consigli di Prandelli e pure dei tanti momenti in cui è stato costretto a vedere dalla panchina i compagni giocare, eppure riesce a trovare il positivo anche in questo. Al contrario di Daniele Cacia. «Io venivo da un campionato straniero, oltretutto molto diverso da quello italiano. Anche per questo ho accettato di stare da parte, perché sapevo che tutto avrebbe contribuito alla mia crescita. Per Cacia, invece, si tratta di una situazione diversa.
Ha fatto tanta esperienza in serie B, forse si aspettava molto di più da questa nuova avventura. Non mi sento però di poter giudicare il suo sfogo (ha detto di voler lasciare Firenze al termine della stagione, ndr)».
Il nazionale serbo si concentra poi sulla squadra: «Ci siamo resi protagonisti di una stagione incredibile. Siamo ancora in lotta per il quarto posto e, in Uefa, siamo arrivati ad un passo dal sogno della finale. Il nostro segreto è sempre lo stesso: cercare di migliorare anno dopo anno, bruciando i record passati. Solo così riusciremo a puntare sempre più in alto, a non essere mai appagati. Sapevo fin dal trasferimento in Italia che il club viola mi avrebbe regalato grandi soddisfazioni, anche per questo accettai di buon grado di lasciare Basilea».
Kuz brucia il tempo. Pensa già alla sfida di Torino, contro i granata di Gianni De Biasi, e raccomanda attenzione: «Nel calcio nessuno regala niente, ed io mi fido solo della Fiorentina». L’attenzione scivola poi alle Nazionali e agli Europei. Kuzmanovic si improvvisa sponsor di Montolivo e Gamberini in azzurro. «Non capisco perché il ct italiano non si sia ancora deciso a convocare Riccardo, è un giovane di indiscussa qualità. Pure Gamberini non fa parte del giro azzurro? Non è possibile. Si è distinto per l’essere uno dei migliori centrali difensivi dell’intero campionato, meriterebbe un occhio di riguardo». Chiusura dedicata a Jovetic, nuovo esterno d’attacco già ufficializzato dai viola: «E fortissimo, ma anche con lui servirà pazienza».