KUZ, L'inarrestabile scalata del sosia di Ibra
Le sue origini assomigliano ad un mappamondo: nato a Berna, cittadino serbo pur avendo origini svizzero-bosniache. Anche ieri a Torino, contro la Juve, ecco il repertorio sciorinato con semplicità: è questa una delle maggiori capacità di Kuzmanovic, una delle grandi promesse viola. Un gol che è valso tre punti contro il Catania. Migliore in campo contro la Roma, otto giorni fa, un gol annullato ingiustamente. Poi gara accorta contro il Livorno, in un derby importante. E ieri, contro la Juve, schierato davanti a Ujfalusi, coprendo le spalle a Santana, raddoppiando pure al centro, altra prestazione concreta, ricca di fosforo. E’ già da un anno a Firenze, il sogno della Champions sempre sfiorato. La scorsa stagione c’era la zavorra di partenza a inaridire qualsiasi velleità: stavolta la sensazione è che il cammino sia diverso.
Kuzmanovic, intanto, si allinea alla crescita complessiva dei viola. Tre milioni di euro lo ha pagato, nel gennaio 2007, la Fiorentina. Lui, in breve tempo, fondista e recuperatore di palloni, il senso dell’anticipo, potente nelle percussioni e negli inserimenti, è diventato uno dei pupilli di Prandelli. Un passato nel Basilea, giocando, in due stagioni, trentaquattro gare di campionato, condite pure da due reti. Il nome di Kuzmanovic fa breccia tre gli operatori di mercato: Corvino annota il suo nome nel suo proverbiale taccuino. Pronta l’offerta viola, complice un infortunio patito, con annessa lunga convalescenza, di Donadel. Kuzmanovic sbarca a Firenze un anno e un mese fa: il tempo per far balenare ottime peculiarità, rapportate alla giovane età.