JORGENSEN, Una storia a lieto fine
All'interno della squadra il morale è basso per la sconfitta con i francesi. Ma in un giorno grigio ecco un motivo per sorridere: il ritorno di Martin Jorgensen, due mesi dopo. Influenza con ripercussioni neurologiche: era stata la versione ufficiale, tre settimane fa. Poi le voci, quelle che parlavano di un male più grave, sempre smentite. Oggi lo ha fatto anche il giocatore: "Sto bene, non smetterò di giocare a calcio. Anzi, ho grande voglia di ricominciare. Nelle ultime settimane sono stato più all'ospedale di Careggi che a casa, ho fatto tutti gli esami del mondo. E' stato difficile quando non sapevo cosa avevo, mi preoccupavo. Ma ora sono tranquillo.
E anche a casa sono riuscito a fare degli allenamenti impegnativi: pensate sia facile stare dietro a dei bambini?". Sorriso, pausa e ripresa: "Il momento più duro è stato il giorno del mio compleanno, il sei ottobre scorso. E'stato anche il primo giorno d'ospedale. So che sul mio conto giravamo voci strane, ma ora posso dirlo: sto bene. Interviene anche Paolo Manetti, responsabile sanitario del club viola. Spiega: "Ora possiamo dire che si è trattato di una forma virale rara, con interessamento delle meningi, ma non una vera meningite. Per la completa ripresa agonistica è difficile fare previsione: possiamo parlare di gennaio. Dopo la pausa natalizia Martin sarà al cento per cento".