IL TOP-PLAYER? ERA IN PANCHINA...

21.01.2013 00:30 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
IL TOP-PLAYER? ERA IN PANCHINA...
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© foto di Federico De Luca

Nessun dramma, per carità. Anzi... il “brodino” ingerito contro il Napoli è certamente un passo avanti. Ma senza David Pizarro è un'altra Fiorentina. Ahimè peggiore, nei numeri e nelle prestazioni. Le ultime tre partite senza il cileno hanno prodotto 2 sconfitte ed un pareggio (compresa l'eliminazione dalla Tim Cup), ed anche il K.O interno col Pescara è maturato in coincidenza del suo infortunio. Ma questo è solo l'inizio: senza di lui il possesso palla è calato in modo vertiginoso, ne soffre la difesa che viene aggredita, il centrocampo che non respira e non recupera, ne soffrono gli esterni ai quali mancano le verticalizzazioni, i cambi di gioco del Pek. Oltre ad un appoggio sicuro in fase di scarico. E ancora: senza Pizarro è peggiorato il rendimento di Aquilani, spesso costretto a giocare fuori posizione. E' peggiorato il rendimento di Borja Valero, chiamato agli straordinari nel ruolo di mezzala, di incontrista e persino regista. E' peggiorata, infine, la manovra generale che non scorre, risulta lenta e prevedibile, manca di geometrie. Quelle che solo un fine dicitore come Pizarro riusciva a disegnare nel centrocampo della Fiorentina di Montella. E poi la personalità, il carattere... Non si regalano 460 partite da professionista, due scudetti (uno all'Inter nel 2006, uno al City la scorsa stagione), 3 coppe Italia ed un bronzo olimpico. Non si è leader della Roma di Spalletti e di Ranieri se non si è un valore aggiunto. Non si viene paragonati ad Andrea Pirlo, addirittura da qualcuno preferito allo Juventino. Lo sapeva Montella, che ad inizio stagione mise in guardia sull'imprescindibilità del cileno (“Pizarro? Grande acquisto – confessò l'aeroplanino – Purtroppo va a finire che i compagni non possono più fare a meno di lui”), lo sanno gli arbitri che lo hanno colpito a suon di ammonizioni, lo sanno gli avversari che lo “picchiano” fino a provocarlo. Se ne stanno accorgendo Firenze ed i fiorentini, che a gran voce invocano il suo ritorno. Tutto questo per dire cosa? Che David Pizarro per questa Fiorentina è un giocatore decisivo, uno che sposta gli equilibri, uno che condiziona, che determina. Ebbene sì, David Pizarro è il top-player della Fiorentina. Usiamo questo neologismo tanto in voga, che sintetizza bene la situazione: David Pizarro è l'unico top-player a disposizione di Montella. E purtroppo col Napoli era in panchina.

JOVETIC? IL RAGAZZO SI FARA'... Non a caso abbiamo detto che Pizarro è l'unico top-player della Fiorentina. La vox populi vorrebbe che anche Stevan Jovetic appartenesse alla categoria, un leader, uno che prende la squadra per mano e la conduce alla vittoria. Forse in futuro chissà, e come cantava De Gregori: “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette...”  A dire il vero Stevan le spalle, in senso fisico, ce le avrebbe pure. Qualche dubbio se abbia le spalle larghe abbastanza per reggere il peso delle responsabilità. In questo momento Jo-Jo sembra un giocatore disorientato, alla ricerca di se stesso, che fa sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Avete notato (lo ha confermato lo stesso Montella in sala stampa...) come il montenegrino tiri in porta (quasi sempre a salve) quando la deve passare, e viceversa. Come discuta, quasi litighi con i compagni, accusati di non capirlo, di non assecondarlo. Come non abbia ancora inquadrato la sua posizione in campo, portato a girovagare alla ricerca di spazi inutili, quando dovrebbe occupare l'area di rigore. Perchè Stevan Jovetic è la punta di questa Fiorentina, la punta di diamante che deve (dovrebbe...) far la differenza. Ed invece il ragazzo sembra pensare alle occasioni perse, ai 2 milioni d'ingaggio che gli impongono di spaccare il mondo, di prendere la palla e filare in porta da solo. Insomma, Stevan Jovetic è arrivato alla quarta partita consecutiva senza segnare, 400 minuti e passa di digiuno, è arrivato persino ad indispettire Andrea Della Valle che lo ha invitato ad essere più cattivo. E per favore non parli più di “Pallone d'Oro”, perchè quel premio è riservato ai veri “Top-Player”. E lei, caro Jovetic, non lo è ancora. Il dubbio è se un giorno mai lo diventerà...