G.RODRIGUEZ, La pedina che mancava in difesa
È una delle nuove pedine della rivoluzione viola. Un curriculum di tutto rispetto con le esperienze Argentina e Spagna, riuscendo a misurarsi nei tornei continentali e in nazionale. Parliamo di Gonzalo Javier Rodriguez, che sbarca in Italia a 28 anni.
Nato a Buenos Aires il 10 aprile 1984, Gonzalo cresce calcisticamente nel San Lorenzo. Appena maggiorenne esordisce con el Ciclón appena maggiorenne e conquista subito la Copa Sudamericana. Nel 2003 fa parte della selezione under 20 che arriva alle semifinali dei mondiali di categoria. Poi, nel 2004, come tutti i bravi sudamericani fa le valigie e vola in Europa. Lo attende il Villarreal del quale diventerà praticamente una bandiera: 8 stagioni, 184 partite e 6 gol. Con il Submarino Amarillo raggiunge anche una semifinale di Champions League, sfiorando pure l'accesso alla finalissima non fosse stato per un rigore decisivo fallito da Riquelme contro l'Arsenal. Nel frattempo arrivano le prime chiamate con la nazionale maggiore argentina, 6 presenze e una partecipazione alla Confederations Cup del 2005.
Dal 2006 in poi arrivano i primi problemi fisici: legamenti del ginocchio sinistro prima, poi rottura del crociato destro e 7 mesi di stop: un calvario.
Nel 2007 altro infortunio al legamento del ginocchio e sei mesi di stop. La stagione balorda del Villarreal culminata con la retrocessione ha portato la squadra spagnola a dover dar via assolutamente i prezzi pregiati, troppo cari per la cadetteria. Ne ha approfittato la Fiorentina, portandolo con sé insieme a Borja Valero. Le cifre modiche (1,5 milioni di euro) lo portano ad essere uno dei migliori acquisti nel rapporto qualità-prezzo. Ma quali sono le caratteristiche di Gonzalo Rodriguez?
182 cm per 79 kg, destro di piede, Rodriguez è un giocatore compatto, grintoso e dal gran tempismo. Sangue latino, non manca la personalità. Può giocare centrale di difesa sia nel modulo a 4 che in quello a 3 e nelle prime uscite si è distinto per senso della posizione e sicurezza. Con Roncaglia e Nastasic è pronto a ridar smalto a una retroguardia, quella viola, che nelle ultime due stagioni ha vissuto più fra ombre che luci. La voglia di riscatto sua dopo la retrocessione del Villarreal unita a quella della Fiorentina oltre che all'entusiasmo della novità sembra un cocktail vincente. Fisicamente i problemi sono un lontano ricordo e nemmeno a livello di ambientamento ci saranno problemi: da buon argentino non faticherà ad inserirsi nel campionato tatticamente più difficile al mondo.