GIOVANI, Le schede di Lulinha Di Maria e altri..
Nell'Europa dei grandi club, i riflettori sono sempre più puntati sui giovani. C'è chi come il Manchester United spende fior fior di milioni per Nani e Anderson e chi come l'Arsenal addirittura alleva campioncini comprandoli in età imberbe, lanciandoli in prima squadra con ottimi risultati fin da subito (attirando le ire di Michel Platini che di recente ha dichiarato: "I vivai non vanno smantellati dalle big, così si penalizzano le piccole squadre"). L'era degli Walcott, dei Sagna, dei Diaby, dei Fabregas, dei Clichy, dei Bendtner, però è destinata a non terminare. Il Barcellona dà sempre più spazio a Giovani Dos Santos e Bojan Krkic; il Real Madrid spende e spande per Drenthe e Sneijder e fa segnare in Champions il carneade Balboa; persino un club in ascesa, ma non dalla grande tradizione come il Villareal, riesce a strappare un talento come Giuseppe Rossi alle italiane dalla 'manica strettissima e dal braccino corto'. Ecco chi sono, attualmente, i giovani più in vista del mercato:
João Felipe Iria Moutinho
E' nato a Portimão l'8 settembre 1986 e gioca come centrocampista offensivo nello Sporting Lisbona, fucina di belle speranze (nomi come Figo, Simao, Quaresma e Cristiano Ronaldo non si commentano). Il suo tecnico Paulo Bento crede tantissimo in lui tanto che, per portarlo via dal 'Josè Alvalade' bisognerà sborsare non meno di 20 milioni di euro. Il trequartista lusitano, dopo aver svolto la trafila nelle giovanili biancoverdi, nel 2004 ha esordito in prima squadra. I tifosi locali lo amano a tal punto da dedicargli un coro che risuona fragoroso dagli spalti: "Ele é o 28, ele é baixinho, João Moutinho, João Moutinho!" (È il numero 28, è un po' bassino, João Moutinho, João Moutinho!). Pur essendo molto giovane è apprezzato anche per la sua maturità in campo e fuori: è vice-capitano di uno dei tre club più blasonati del Portogallo (con Porto e Benfica), è convocato in pianta stabile nella selezione di Felipe Scolari, e ha già sposato la sua fidanzata Ana Gomes lo scorso 30 giugno. La Fiorentina si è invaghita di lui, ma la Spagna gli fa la corte.
Miguel Luis Pinto Veloso
E' nato a Lisbona l'11 maggio 1986, ed è anche lui un talento griffato Sporting Lisbona. Rispetto a Joao Moutinho sembra avere più mercato, grazie alla sua duttilità può giocare difensore centrale o centrocampista di contenimento. Comincia la carriera con il Clube Atlético e Cultural, una piccola società di Lisbona nota per il vivaio molto florido. Nel 2000 si trasferisce nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dov'è allenato dall'attuale tecnico della prima squadra Paulo Bento (che s'intende di centrocampisti di temperamento, essendo stato fino a pochi anni fa uno di loro), nel 2004-2005 vince il campionato giovanile portoghese. Nel 2005 firma un contratto da professionista e lo Sporting lo manda in prestito all'Olivais e Moscavide, squadra di terza serie portoghese. Le prestazioni sono altisonanti e nel 2006 viene richiamato alla base, poche partite e Miguel Veloso non esce più dal campo, giocando da titolare inamovibile. Capigliatura bionda e fluente, ha vinto come capitano della nazionale portoghese Under 17 l'Europeo 2003 disputato in casa e, dopo il breve interregno con l'Under 19, ha esordito con la Nazionale maggiore guidata da Scolari, che non crede a tutto il ben di Dio a sua disposizione. Real Madrid e Manchester United sono i club che hanno esternato il loro interesse, la Juventus lavora sotto traccia ma non troppo.
Macaulay Chrisantus
Nato ad Abuja il 20 agosto 1990, punta di diamante della Nigeria Campione del mondo Under 17, nonchè Scarpa d'oro della kermesse coreana con 5 reti. Straordinario realizzatore, ha il feeling con il gol che posseggono solo i grandi attaccanti. A guardarlo in viso (e a vederlo giocare) pare abbia 25 anni, ma la sua carta d'identità è chiara: 17 anni, 1 metro e 83 centrimetri, fisico possente e agilità inusuale. Il suo idolo è Thierry Henry, ma per ora si dovrà 'accontentare' di giocare in Premier League, essendo stato acquistato dal redivivo e ricco Manchester City targato Shinawatra ed Eriksson. A gennaio per fargli posto verrà ceduto probabilmente Rolando Bianchi, a cui sarà concessa la possibilità di rientrare in Italia. Fino a pochi giorni fa giocava ancora in Nigeria con il club della sua città natale, il suo obiettivo è disputare da protagonista il Mondiale 2010 in Sudafrica con le 'SuperAquile'. I suoi tifosi intonano "Oyachukunogaja" ("Dio è la nostra forza"), per Christantus ora arriva il momento più difficile, quello della conferma. Piaceva al Torino, ma era seguito in gran segreto da Inter e Milan.
Marcelo Moraes dos Reis Lula "Lulinha"
Il suo soprannome vuol dire nient'altro che 'Luigino', ma l'omonimia con il capo di stato brasiliano Luis Inacio Lula de Silva lo ha portato all'appellativo di 'presidente del gol'. Nato il 10 aprile 1990 a Maua de San Paolo, quando aveva solo 8 anni veniva portato dal papà Vanderlei a sostenere provini. Non è difficile immaginare quante persone si sono accorte del pauroso potenziale del ragazzino. Gioca da seconda punta o da trequartista, chiaro perchè i suoi idoli sono Zidane e Ronaldinho, ha disputato un Mondiale Under 17 in chiaroscuro. Lo seguono di continuo Chelsea, Inter, Real Madrid, Barcellona, Tottenham e Palermo. L'umiltà pare non essere il suo forte, recentemente ha dichiarato: "Sono un mix fra Kakà e Ronaldinho, incarno la progressione del primo e l'abilità del secondo". Un fuoriclasse solo per aver avuto il coraggio di pronunciare questa frase...
Luis Alberto Suárez
Nato il 24 gennaio a Salto, in Uruguay, Luis Suarez non è più noto per essere omonimo dell'iberico ex giocatore e dirigente dell'Inter. Cresciuto nel suo paese nel Nacional di Montevideo (club che ha cresciuto Ruben Sosa, Fonseca e Recoba, e famoso per gli infuocati derby con i cugini del Peñarol), si è trasferito giovanissimo in Olanda nel Groningen. Dopo 10 gol in 29 partite e alcune prestazioni decisamente sopra le righe attira l'interesse delle grandi olandesi. La spunta l'Ajax, orfano di Ryan Babel passato al Liverpool, che decide di acquistarlo nonostante la presenza di elementi come Luque e il vecchio basco Urzaiz. Risultato: la seconda punta sudamericana sbaraglia tutti e si rivela spalla ideale per il fromboliere Klaas Jan Huntelaar, segnando 6 reti in 5 partite. Bottino davvero niente male, che non lascia indifferente Oscar Washington Tabarez, ct della selezione uruguaiana, che lo convoca per le partite di qualificazione al Mondiale sudafricano: Suarez gioca e segna nel 5-0 alla Bolivia il suo primo gol con la 'Celeste'. Valeva meno di 3 milioni di euro, ora il suo cartellino costa il doppio. La Fiorentina ci sta pensando.
Angel Di Maria
Nato a Rosario Santa Fè in Argentina il 14 febbraio 1988, gioca nel Benfica. E' soprannominato 'Il piccolo Angelo', un po' per il nome, un po' forse per la nascita nel giorno di San Valentino. Centrocampista offensivo, comincia la sua formazione calcistica nel 2005 nel Rosario Central, che lo fa esordire nel campionato argentino e lo pone all'attenzione del grande pubblico. La visibilità arriva, gli manca la notorietà internazionale. La vetrina giusta è il Mondiale Under 20 in Canada di quest'anno, dove Di Maria è con i suoi compagni di squadra Maxi Morales (ora in Russia al FC Mosca) e Sergio Aguero (stella già conclamata dell'Atletico Madrid) uno dei giocatori più apprezzati dell'intero torneo, vinto dalla Seleccion Albiceleste anche con l'ausilio dei suoi tre gol. Quando finisce la competizione, passa direttamente al Benfica per 6 milioni di euro, che lo aveva già notato nel Campionato Sudamericano giovanile in Paraguay. Con la maglia delle 'Aquile' del Benfica si è già fatto un nutrito gruppo di corteggiatori, il Milan lo ha visto molto da vicino nella recente sfida di Champions League e si appoggia alla consulenza di Rui Costa, attuale capitano di Di Maria. Il club che pare più vicino al giocatore è l'Arsenal di Arsene Wenger.